«No all’eutanasia. Uccidere chi soffre significa perdere l’umanità»
SANTA MARINELLA – “Bisogna prendersi cura dei più fragili e fare di tutto per alleviare le loro sofferenze”. A dirlo è il circolo di Santa Marinella Pro Vita e Famiglia. “L’eutanasia, al contrario, vuole sbarazzarsi facilmente dei sofferenti, quasi come se fossero moscerini da schiacciare. Così dice Massimiliano Baldacci, responsabile del circolo territoriale di Pro Vita e Famiglia, sulla campagna di affissioni contro l’eutanasia che, dopo essere partita da Roma, ha raggiunto il litorale laziale e continuerà ad interessare le principali città italiane nei prossimi giorni. I manifesti mostrano una persona visibilmente malata e sofferente accovacciata sul palmo di una mano accogliente, dall’alto invece incombe un pugno chiuso pronto a sopprimerla. “Proprio come vorrebbe fare chi spinge per l’eutanasia legale – spiega il responsabile del Circolo – uccidere chi soffre, uccidere chi è anziano o abbandonato, significa perdere l’umanità. Dobbiamo invece restare umani, applicare la legge 38 sulle cure palliative sempre ignorata dal nostro Governo amante della cultura dello scarto, e quindi salvaguardare la vita fino al suo termine naturale, aiutando chi soffre anziché eliminarlo come un rifiuto”. “Chiediamo – conclude la nota di Pro Vita e Famiglia Santa Marinella – che la proposta di legge in discussione alla Camera venga respinta senza se e senza ma. L’Italia è un paese civile, con valori di solidarietà e umanità, sarebbe assurdo e barbaro legalizzare il suicidio dei più fragili e indifesi e divenire quindi l’ottavo paese al mondo che ha legalizzato il suicidio assistito”.