Il ceo di Enel ha presentato il nuovo piano strategico 2022-2024 Starace: «Pronti a rivedere l’indirizzo su Civitavecchia»
CIVITAVECCHIA – «Si potrebbe ragionare sulla possibilità di tenere le centrali a gas in standby, per riaccenderle in caso di shock o eventi particolari: per ora su Civitavecchia viaggiamo con l’indirizzo che abbiamo ricevuto da tempo, ma siamo pronti a rivederlo seriamente, non in maniera strumentale». Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, definendo la transizione verso il gas a Tvn «una scelta dell’operatore a cui non siamo affezionati, visto che gli impianti di quel tipo vanno in difficoltà dopo un certo numero di anni». A margine della presentazione del nuovo piano strategico 2022-2024 Starace ha affermato: «Non possiamo scegliere in autonomia, senza confrontarci».
«L’eolico offshore non ci interessa, neanche in Italia. Non c’è niente che non va, ma il costo è doppio rispetto all’eolico onshore e mediamente la durata per costruire un impianto è il doppio. Noi stiamo puntando su altre cose», ha concluso Starace.
Enel prevede di abbandonare la generazione a carbone entro il 2027 e quella a gas entro il 2040, sostituendo il portafoglio termoelettrico con nuova capacità rinnovabile oltre ad avvalersi dell’ibridazione delle rinnovabili con soluzioni di accumulo.
COSA PREVEDE IL PIANO – La strada per il 2030 dell’Enel è stata disegnata con il piano strategico del 2022-24 che l’ad del gruppo, Francesco Starace ha illustrato oggi a Milano alla comunità finanziaria. Enel periodo 2022-24 prevede di investire direttamente un totale di circa 45 miliardi di euro, il 12% in più rispetto a piano precedente, mobilitando al contempo ulteriori 8 miliardi circa di euro provenienti da terzi nel quadro del modello di business di Stewardship. Crescono anche gli investimenti in Italia che, nell’arco del piano, ammonteranno a 15,5 miliardi di euro. Ma non solo. Il gruppo energetico prevede di mobilitare 210 miliardi di euro tra il 2021 e il 2030 di cui 170 miliardi di euro saranno investiti direttamente (+6% rispetto al Piano precedente). Il Piano di quest’anno, spiega Starace, «rappresenta un punto di svolta. La sua attuazione ci consente di avanzare dal precedente decennio della scoperta dell’energia rinnovabile all’attuale decennio dell’elettrificazione. Stiamo accelerando la crescita in tutte le aree di business, creando valore per i nostri clienti, che sono al centro della strategia del gruppo, valore che si traduce nella prevista riduzione della loro spesa energetica, aumentando al contempo la loro domanda di elettricità entro il 2030», sottolinea l’ad del gruppo energetico. Inoltre, rileva
Starace, con questo piano «stiamo anticipando di dieci anni l’obiettivo della completa decarbonizzazione del gruppo, con il raggiungimento del ’Net Zero’ entro il 2040». Enel, infatti, prevede di abbandonare la generazione a carbone entro il 2027 e quella a gas entro il 2040, sostituendo il portafoglio termoelettrico con nuova capacità rinnovabile oltre ad avvalersi dell’ibridazione delle rinnovabili con soluzioni di accumulo.
«Nel 2040 – spiega – il 100% del parco generazione di Enel sarà rinnovabile». Entro il 2030 il gruppo prevede di raggiungere una capacità rinnovabile complessiva di circa 154 Gw, triplicando il suo portafoglio al 2020, nonché di aumentare la base clienti della rete di 12 milioni e di promuovere l’elettrificazione dei consumi energetici, aumentando di quasi il 30% i volumi di elettricità venduta e concentrandosi al contempo sullo sviluppo di servizi ’beyond commodity’, quali la mobilità elettrica pubblica o behind-the-meter storage, in collaborazione con partner.
«Nel 2040 il 100% del parco generazione di Enel sarà rinnovabile». Ad affermarlo, illustrando il piano strategico 2022-24 alla comunità finanziaria, è l’ad di Enel, Francesco Starace sottolineando «che il gruppo abbandonerà la generazione a carbone entro il 2027 sostituendola con le rinnovabili e inizialmente con piccoli impianti a gas e il gruppo abbandonerà la generazione a gas entro il 2040». Entro il 2040, aggiunge, «l’elettricità venduta dal gruppo sarà interamente prodotta da rinnovabili ed entro lo stesso anno il gruppo uscirà dall’attività di vendita retail di gas». I dividendi «potrebbero variare al rialzo non al ribasso. Con un total return per gli azionisti in crescita del 13% nel periodo 2022-24 adottiamo un modello nuovo che rompe con il passato ma che da certezza». «Questo piano strategico 2022-24 rappresenta un cambiamento di passo» per il gruppo Enel. Con Enel Green Power «nello scorso decennio abbiamo costruito un player importante che è diventato una vera e propria spina dorsale e abbiamo colto il potenziale della digitalizzazione. Negli anni abbiamo messo a punto dei mattoni che ci permettono ora di cogliere le opportunità di questo decennio che sarà quello dell’elettrificazione. Noi reputiamo che questo viaggio di trasformazione che abbiamo fatto in particolare nei 3-4 anni fa ci ha consentito di esser pronti al momento giusto. Il nostro modello integrato si basa su fondamenta solide in grado di sostenere una maggiore creazione di valore e la crescita riducendo i rischi». Ci sono stati problemi nella logistica in tutto il mondo e ci sono state tensioni sui prezzi anche a causa delle carenze di alcune materie prime. Questi due effetti hanno creato delle tensioni sui prezzi. Il trend dovrebbe proseguire fino a metà 2022 ma poi si dovrebbe registrare un graduale miglioramento con il graduale raggiungimento di un nuovo equilibrio”.
“Se non si fossero verificate queste tensioni sui prezzi avremmo oggi 500 mw in più ma che verranno concretizzare nel 2022”, sottolinea Starace.
Per l’ad di Enel nei prossimi anni si assisterà “ad una erosione e alla graduale sostituzione dei combustibili fossili a vantaggio dell’elettricità. Bisogna capire che non sarà possibile attuare i cambiamenti voluti dalle autorità senza permettere maggiori investimenti nelle reti elettriche. Il Pnrr nei paesi in cui ci collochiamo permette di aggirare questo problema e offrirà delle opportunità visto che aumenteranno gli investimenti proprio sulle reti. Grande parte degli investimenti che faremo e che rientreranno nelle misure previste dai Pnrr sono rivolte alle reti”.
“Non ci saranno investimenti su questa tecnologia nei prossimi 10 anni”. Ad affermarlo è l’ad di Enel, Francesco Starace rispondendo a un’analista in occasione della presentazione del piano 2022-24 alla comunità finanziaria in merito ai mini-reattori modulari nucleari. Tuttavia, spiega Starace, “le nuove tecnologie associate a questi reattori sembrano promettente ma i costi sono alti”.
Comunque, rileva l’ad di Enel, “sono progetti che potrebbero avere qualche validità commerciale ma dopo il 2030. È inutile parlarne adesso. Non è qualcosa che potrà avere un impatto significativo in questo decennio”. In ogni caso, sostiene Starace, “stiamo parlando di una prospettiva temporale del 2040”. Quindi, aggiunge Starace, “questa tecnologica non è fantascienza” ma non è neanche qualcosa che potrà realizzarsi nel breve periodo. Il modo in cui le tariffe regolamentate si sono mosse in occasione dell’aumento del prezzo del gas ha mostrato la fragilità del modello» e quanti sia conveniente il mercato libero.
«Negli ultimi 2 mesi abbiamo assistito a un’incredibile accelerazione della migrazione verso le tariffe libere. Molti hanno visto le loro bollette e hanno capito di aver fatto un errore rimanendo sulle tariffe regolamentate piuttosto che approdare sul mercato libero».
Starace ritiene «che possa essere ipotizzabile la liberalizzazione delle tariffe entro la fine del 2022» e che comunque «questo avverrà nell’arco del piano» 2022-24. «Se mi chiedete se ci potrebbe essere un nuovo rinvio? diciamo che la possibilità di un nuovo rinvio della liberalizzazione è del 50-50», sottolinea ancora l’ad di Enel. Per quanto riguarda gli eventuali clienti di Enel sul mercato libero, Starace spiega che «non potremo mantenere il 100% dei clienti che adesso abbiamo. Ipotizziamo che possiamo mantenere almeno il 50% dei clienti sulla base del 50% dei clienti che abbiamo oggi sul mercato libero».
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