Domenica mattina prima prova all’aperto per lo storico gruppo “Pino Cannizzaro” guidato dal maestro Marco Manovelli. L’idea è quella di riappropriarsi della tradizione dopo lo stop dello scorso anno Pastorelle, c’è voglia di ricominciare
Chitarre accordate, voci riscaldate e tanta voglia di riappropriarsi di una tradizione che sta a cuore ai civitavecchiesi. Domenica mattina alla rotonda del parco Martiri delle Foibe si è svolta la prima prova, all’aperto, della pastorella “Pino Cannizzaro” – che da oltre trent’anni partecipa alla storica tradizione nata alla fine dell’800, unica nel suo essere e solo di Civitavecchia – guidata da un Marco Manovelli che, anche quest’anno, nonostante le restrizioni dovute al perdurare dell’emergenza Covid, ha deciso di riprovare a rimettere in moto la macchina organizzativa, con la stessa passione e lo stesso entusiasmo di sempre. Lo scorso anno si era registrato uno stop, dovuto proprio alla pandemia. Ma anche in quell’occasione gli organizzatori non si sono voluti perdere d’animo, spostando anche la pastorella dalle strade cittadine al web, con la registrazione di 13 bravi caricati poi sulla pagina Youtube “La pastorella di Civitavecchia” aperto anche agli altri gruppi cittadini e con lo streaming dalla Cattedrale la sera del 23 dicembre. Stavolta, Covid permettendo, l’idea è quella di tornare ad animare strade e piazze cittadine. E perché no, tornare anche ad aprire le porte della Cattedrale. In questo senso si attende un incontro con la Curia Vescovile e con il Comune, proprio per definire l’eventuale organizzazione della serata. Nel frattempo, intanto, la Fondazione si è già mostrata vicina alla “Pino Cannizzaro”, per la notte delle pastorelle e per l’ospedale insieme a Croce rossa e Villa Santina.
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