Si attende il rilascio della salma del professore. Previsto un rito laico forse in ateneo Omicidio Angeletti: controlli su pc e cellulari
TARQUINIA – Ancora passi avanti nelle indagini per ricostruire l’omicidio del biologo marino Dario Angeletti, il docente dell’Università della Tuscia freddato lo scorso 7 dicembre da un colpo di pistola mentre si trovava nella sua macchina al parcheggio sterrato delle Saline di Tarquinia. A fornire nuove e importanti informazioni saranno i cellulari e i pc della vittima e dell’assassino, che potranno rivelare se tra i due ci siano stati contatti prima del delitto. E’ stato infatti conferito in queste ore l’incarico per una copia forense del contenuto dei telefonini e dei pc sequestrati, appartenenti ad Angeletti e Cesaris, e delle telecamere di sicurezza del Comune.
Intanto Cesaris resta ancora ricoverato presso il reparto protetto dell’ospedale Belcolle di Viterbo, mentre si attende ancora il nulla osta da parte della Procura per il rilascio della salma di Dario Angeletti, ancora a disposizione del pm; ma dovrebbe essere ormai questione di poche ore. Molto probabilmente i funerali saranno celebrati in forma laica e non religiosa, con la comunità accademica dell’Ateneo della Tuscia che ha espresso piacere e disponibilità che il rito venga espletato all’interno degli stessi locali dell’Università con le modalità proprie del rito laico.
Prosegue il riserbo da parte degli inquirenti sulle indagini. Si attendono ancora conferme sulla natura della ferita rivenuta sotto l’orecchio destro del professor Angeletti: non è stato infatti ancora chiarito se si tratti di uno o due fori. Lo stesso Cesaris non è stato in grado di fornire dettagli in tal senso. “Cesaris ha detto al gip che non lo ricorda – spiega l’avvocato Andrea Fabbio – non sa se ha esploso uno o due colpi di pistola, perché si trovava in stato confusionale”.
Davanti al gip Savina Poli, l’ex tecnico di laboratorio ha ammesso di aver sparato ad Angeletti in preda ad un raptus conseguito ad una frase pronunciata dal docente che sarebbe stata offensiva nei confronti della ricercatrice della quale ancora Cesaris è innamorato, nonostante la loro storia fosse finita da tempo. Cesaris avrebbe abbandonato la moglie e avrebbe preso una casa in affitto a San Martino al Cimino proprio per starle vicino. “Non la perseguitava – riferisce l’avvocato Fabbio – anzi mi risulta che sia stata lei a chiedere a Cesaris di raggiungerla a San Martino al CiminO”. Cesaris ha fornito la sua versione dei fatti ricostruendo quanto accaduto nel parcheggio delle Saline. Ha raccontato di aver avuto un malore mentre passeggiava alle Saline dove si recava spesso a passeggiare e a fotografare gli uccelli. Arrivato in macchina, ha chiesto aiuto ad Angeletti che in quel momento arrivava con la sua auto al parcheggio. Dai filmati delle telecamere di sicurezza, si evince che Angeletti entra nel parcheggio, lo percorre fino in fondo e poi si blocca con una brusca manovra accanto al parchimetro. Gli stessi filmati immortalano anche l’auto di Cesaris, che era già presente nel parcheggio all’arrivo di Angeletti, che poco dopo si allontana a tutta velocità.
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