Il presidente dell’Agraria replica al comitato Usi Civici Daniele De Paolis non ci sta: «Consueta valanga di menzogne»
Il presidente dell’Agraria Daniele De Paolis replica «alla consueta valanga di menzogne che il Comitato Usi Civici – spiega – utilizza come arma per ottenere e coltivare prepotentemente i propri interessi, che evidentemente non sono quelli della collettività». E spiega che la causa a cui fanno riferimento «fu incardinata nel 2015, quando era vigente la perizia Rossi che qualificava i lotti in questione come soggetti a demanio civico. Il Commissario – ha sottolineato De Paolis – ha riconosciuto un fatto ovvio e cioè che le 28 particelle immobiliari, che non rappresentavano più la qualità di fondi destinati allo sfruttamento agro-silvo-pastorale, erano diventate nel tempo perfettamente private e quindi sottratte all’uso ed al godimento collettivo. Lo stesso Commissario è stato in grado di trascinare, tra un rinvio, l’assegnazione del procedimento ad altro giudice e poi il suo stesso ritorno in pista, per ben sei anni, una questione semplice ed elementare. Nei sei anni si è partiti da un giudizio instaurato sulla base della famosa “perizia Rossi” e si è approdati alla sentenza redatta sulla falsariga della “perizia Monaci” fatta redigere dalla stessa Agraria e che già considerava le particelle in questione come libere. Sembra che un Magistrato della Repubblica abbia preferito subire l’influenza della campagna mediatica e politica che il Comitato ha saputo in questi anni mettere in piedi – ha concluso De Paolis – piuttosto che ragionare intorno agli importanti elementi di diritto da considerare, sia anche solo il concetto di soccombenza processuale e quindi del successivo regolamento delle spese».
©RIPRODUZIONE RISERVATA