l’inchiesta Ieri le perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici: sequestrati anche i cellulari Blitz al Pincio: sono sei gli indagati
Primi effetti e primi indagati a pochi giorni dal blitz di giovedì scorso a Palazzo del Pincio da parte degli uomini di Polizia giudiziaria, coordinati dalla Procura. Ieri mattina, infatti, sono scattate le perquisizioni in abitazioni ed uffici dei primi sei indagati. I poliziotti hanno bussato infatti alla porta dell’assessore al Bilancio Emanuela Di Paolo, del dirigente del Pincio Giglio “Sandro” Marrani, del vigile urbano Augusto Foschi e degli imprenditori Simone Pagliarini, Mario Benedetti e Gianpiero Firicano, sequestrando in alcuni casi anche i telefoni cellulari dei diretti interessati.
Diversi i reati che, a vario titolo, sono ipotizzati per i sei indagati e che, al momento riguardano, in casi separati tra loro, l’interesse su un chiosco per la somministrazione di cibo e bevande al Pirgo, sul concorso pubblico e sull’affidamento delle luminarie natalizie.
Su quest’ultimo aspetto, in particolare, Di Paolo, Marrani e Firicano devono rispondere di una presunta turbativa della libertà degli incanti. A quanto pare, secondo l’accusa, che dovrà essere verificata nel prosieguo delle indagini, Firicano si sarebbe aggiudicato l’allestimento delle luminarie nonostante fosse stata presentata un’offerta più conveniente da parte di un altro soggetto, che avrebbe comunque pagato l’allaccio della corrente e avrebbe garantito anche l’allestimento di ulteriori dieci casette di legno.
Ancora il dirigente Marrani, insieme a Pagliarini e Benedetti, secondo l’ipotesi accusatoria avrebbero in concorso tra loro, messa in atto una presunta corruzione per l’affitto del chiosco al Pirgo. Anche se poi, a quanto pare, la questione non sarebbe mai arrivata a conclusione.
Infine per Foschi si parlerebbe di presunto abuso d’ufficio. Il vigile urbano, infatti, sempre secondo gli inquirenti, si sarebbe introdotto – avendo la dispobilità delle chiavi – negli uffici comunali in orario di chiusura, in particolare in quello del dirigente Marrani, dove si trovavano i documenti sensibili relativi al concorso per la polizia locale: qui, sempre secondo l’accusa, avrebbe fotografato le domande della prova del concorso e le avrebbe poi inviate alla figlia. E questo fa presupporre quanto già si pensava nei giorni scorsi, e cioè che alla base dell’inchiesta della Procura, vi siano anche intercettazioni ambientali e video che avrebbero portato a scoperchiare un vaso dal quale però non sembra essere ancora uscito tutto.
Insomma, un vero e proprio terremoto, quello che si sta per abbattere sul Comune ta coinvolgendo il Comune, la cui onda lunga continuerà ad avere effetti a stretto giro.
Le indagini infatti verterebbero su più aspetti e non è escluso che, già nelle prossime ore, possa allungarsi la lista delle persone coinvolte o degli iscritti nel registro degli indagati.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei confronti della quale vengono avviate indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.
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