Parlano i legali di alcuni dei sei indagati nell’ambito dell’indagine della Procura «Chiariremo le nostre posizioni»
Prime reazioni all’indomani delle perquisizioni scattate mercoledì mattina da parte della Polizia, nell’ambito dell’inchiesta che sta facendo tremare Palazzo del Pincio.
Un’inchiesta che, a quanto pare, non sembra essere ancora conclusa e che per ora ha visto iscritte nel registro degli indagati, da parte del pm Roberto Savelli, sei persone: l’assessore Emanuela Di Paolo, il dirigente Giglio Marrani, il vigile urbano Augusto Foschi e i tre imprenditori Simone Pagliarini, Mario Benedetti e Giampiero Firicano.
Mentre vanno avanti le indagini degli inquirenti, passando al setaccio tutto quanto finora raccolto, i legali degli indagati sono convinti di poter chiarire presto la questione.
«Attendiamo gli sviluppi e siamo certi che avremo gli strumenti per fare luce e chiarezza sulla posizione di Marrani» hanno spiegato gli
avvocati Francesca e Alessandro Maruccio
.
«Foschi non ha mai e poi mai trafugato documentazione relativa al concorso – ha sottolineato l’
avvocato Pietro Messina
– quale difensore del signor Augusto Foschi debbo innanzitutto deplorare la fuga di notizie circa le indagini che la Procura della Repubblica ha da poco avviato, tra l’altro anche a carico del mio assistito per il quale, in particolare, gli inquirenti debbono essere incappati in un vero e proprio equivoco e mi auguro che presto sarà dimostrata l’assoluta insussistenza dei fatti ipotizzati dal (provvisorio) capo d’accusa, poiché Foschi non ha mai e poi mai trafugato documentazione relativa al concorso, al quale effettivamente la figlia ha partecipato in maniera del tutto regolare e senza alcun “aiutino” da parte di chicchessia, tanto da non risultare vincitrice, ma solo idonea al trentaseiesimo posto in graduatoria con esito non certo brillante».
L’
avvocato Lorenzo Mereu
, che assiste Mario Benedetti, è al lavoro per valutare quanto scritto nel decreto di sequestro, convinto dell’estraneità del suo assistito ad ogni addebito.
«Formuleremo a breve l’istanza per essere interrogati – ha spiegato – e chiarire la vicenda, arrivando all’archiviazione della posizione».
«Ci riserviamo di valutare istanza di riesame sul sequestro del cellulare, consegnato senza problemi – ha fatto eco l’
avvocato Patrizio Leopardo
, legale di Pagliarini – il mio assistito è stato colto di sorpresa dal provvedimento di perquisizione, totalmente estraneo a questa vicenda. Appena possibile studieremo bene gli atti, pronti così a presentare istanza di interrogatorio per farci ascoltare e per chiarire senza alcun problema la nostra posizione».
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