Frasca, approvata la delibera: via alla riqualificazione
CIVITAVECCHIA – Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la delibera riguardante l’adozione della variante urbanistica propedeutica all’avvio dei lavori di riqualificazione della Frasca, con il recupero dei siti archeologici Cappelletto-Columnia-Torre Bertalda da parte dell’Autorità di sistema portuale, su progetto realizzato dall’architetto Enza Evangelista.
Ma non sono mancate le polemiche nel corso della lunga discussione di oggi al consiglio comunale.
L’opposizione ha contestato l’emendamento presentato dalla maggioranza solo questa mattina, che entra di fatto nel merito del progetto, ponendo l’attenzione sulla viabilità dell’area e sulla necessità, per il Sindaco, di “definire un successivo accordo per verificare la possibilità di apportare delle migliorie in fase di esecuzione che andrebbero a rimuovere delle criticità emerse durante l’illustrazione del progetto, riservando al sindaco e all’amministrazione l’organizzazione e la gestione di eventuali servizi annessi e collegati alla viabilità stessa”. Un emendamento giudicato irricevibile dalla minoranza, con il consigliere della Svolta Fabiana Attig decisa ad andare fino in fondo, chiedendo il parere di legittimità al segretario generale per evitare anche eventuali nuovi stop o rallentamenti. Per il capogruppo della Lista Tedesco Mirko Mecozzi l’emendamento è a tutela dei civitavecchiesi «affinchè possano continuare a godere della piena fruibilità della Frasca. Abbiamo solo fatto notare – ha aggiunto – problemi di viabilità, parcheggio e fruizione». Bocciato invece l’altro emendamento, quello presentato dal capogruppo del Pd Marco Piendibene, il quale prevedeva la possibilità, una volta approvata la variante, di inviare l’atto alla Regione “quale nuovo elemento finalizzato ad evitare l’autorizzazione all’esercizio di un impianto di itticoltura in gabbie galleggianti previsto proprio sullo specchio acqueo antistante il costituendo parco archeologico-naturalistico”. Nell’arco di una settimana è la seconda volta che la maggioranza non sostiene un impegno simile, non esponendosi quindi in maniera decisa. «Cominciamo a dubitare – ha commentato Piendibene – sull’effettiva volontà di evitare uno scempio simile di fronte ad un parco naturalistico archeologico».