CIVITAVECCHIA - È stato presentato l’innovativo progetto “Colibrì 2” dell’associazione Il Ponte pensato per la prevenzione delle dipendenze, vecchie e nuove, nell’adolescenza (12-18 anni). Un’iniziativa che nasce dal lavoro d’integrazione fra pubblico (Serd e Servizi per la salute mentale della Asl Roma 4 e distretto sociosanitario) e privato sociale (La cooperativa Le Ali del Ponte soggetto proponente, Il Ponte centro di solidarietà di Don Egidio Smacchia, coop. soc. Fratello Sole).

Una collaborazione consolidata e che è stata in grado di dare molto al territorio grazie all’impegno de Il Ponte, realtà insostituibile per il suo lavoro nel campo del recupero e del reinserimento nella società. Il presidente Pietro Messina ha ricordato l’impegno dell’associazione nell’ambito della prevenzione primaria sin dalla sua fondazione. «Le dipendenze - ha detto - colpiscono ad un’età sempre più bassa. Serve un intervento nelle scuole e nella società: era necessario fare rete. Un problema che interessa i giovani, i giovanissimi e le loro famiglie». La psicologa dell’associazione Gabriella Fiorucci, responsabile del progetto, ha spiegato che l’iniziativa si rivolgerà a 30 minori e avrà la durata di un anno.

IL PROGETTO - Sarà proposto un percorso ambulatoriale. Ci si muoverà su tre binari. Il primo è l’area terapeutica e psicologica con colloqui, accoglienza e valutazione. Il secondo sarà l’avvio di un percorso psicoterapeutico settimanale e gruppi di ascolto quindicinali. C’è anche un’area educativa che coinvolge soprattutto i bambini più piccoli. Il terzo binario è quello sociale che andrà a guidare i ragazzi più grandi in un percorso di supporto e inserimento socio-lavorativo e culturale. Inoltre anche per le famiglie ci sarà ascolto e supporto.

I COMMENTI - Giuseppe Barletta, direttore della Uoc Serd ha detto: «Un centro di ascolto per minori, specialmente in un momento come questo, è importantissimo. Trattare di minori significa parlare di un mondo di dipendenze in continua evoluzione». Non ci sono soltanto le droghe “classiche” ma anche quelle sintetiche, le sostanze psico attive, le dipendenze da internet e dal gioco d’azzardo. Un mondo che si muove online e che ha bisogno di un monitoraggio da parte di più soggetti. «Avere un centro – ha concluso Barletta - che fa rete e che si integra con tutti gli altri (Asl, Servizi sociali, ecc.) è fondamentale». Carola Celozzi, direttore del dipartimento di salute mentale ha parlato di un progetto che dà attenzione ad ogni aspetto e ha proposto una collaborazione. L’assessore ai Servizi sociali Cinzia Napoli e il sindaco Ernesto Tedesco hanno offerto la massima collaborazione da parte dell’amministrazione. Presenti anche il sindaco di Santa Marinella Tidei, quello di Allumiere Pasquini e l’assessore alle politiche sociali di Tolfa Tagliani.

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