CIVITAVECCHIA - "I ragazzi hanno sofferto tantissimo della situazione legata alla pandemia e all’isolamento. Lo sportello di ascolto “Parliamo di disagio” è uno strumento importante".

Lo spiega Cinzia Romiti, psicologa e psicoterapeuta, responsabile del progetto messo in campo dalla Asl Roma 4 in collaborazione con la Fondazione Cariciv. Si tratta di un servizio partito ad ottobre, un’iniziativa rivolta ai giovani dai 16 ai 24 anni che ritenessero di voler parlare con chi può capire i loro dubbi e malesseri. Lo sportello è situato a piazza Verdi. Per prendere un appuntamento basterà chiamare il numero 3462586574 il martedì e il giovedì dalle 12 alle 14.

Uno spazio al di fuori di quelli abituali, totalmente dedicato ai ragazzi. Gli appuntamenti vengono fissati distanziati l'uno dall'altro in modo da garantire la massima privacy a chiunque decida di usufruire di questo importante sportello di ascolto. L'intenzione è di ampliare il servizio sul territorio e di far partire una collaborazione con le scuole. Primi contatti sono già stati presi con gli istituti superiori cittadini, ora quando si alleggerirà l'emergenza pandemia si procederà con incontri per spiegare l'opportunità offerta.

I PRIMI RISULTATI - Nel corso di questi mesi di lavoro sono stati 8 i ragazzi che hanno deciso di usufruire dello sportello. Per ognuno di loro sono stati fissati dai 3 ai 4 colloqui per fare accoglienza, comprendere il malessere, valutare i test (consegnati dai professionisti e poi effettuati in autosomministrazione dai ragazzi) per poi arrivare all’ultimo appuntamento in cui si spiega al giovane quanto emerso. A volte si è trattato di semplice bisogno di ascolto, altre - invece - c’è stata la necessità di indirizzare il ragazzo verso servizi specifici come consultorio, serd o tsmree. «Il nostro lavoro è importante - ha spiegato Romiti - perché va ad evitare che un disagio diventi un vero e proprio disturbo psichico. Grazie a questo sportello siamo in grado di intercettare patologie all’esordio. Si tratta di uno spazio di ascolto fondamentale per chi sta vivendo un periodo di forte impatto e cambiamento come l’adolescenza». Uno degli utenti è stato, ad esempio, inviato al Siam (disturbi alimentari), un altro al Csm, mentre per alcuni sono stati consigliati approfondimenti, per altri invece è bastato il nostro supporto. Soprattutto in questo particolare momento i ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati».

I DATI - Un servizio che corre parallelamente a quelli offerti dalla Asl. Il dato preoccupante che emerge è una tendenza all’isolamento e un peggioramento da parte di chi soffriva di timidezza o di stati di ansia. Basti pensare che in questo primo mese dell’anno già 5 ragazzi si sono rivolti al Csm per supporto. Il rischio molto concreto, rilevato dai professionisti della Asl in alcuni casi, è che con la pandemia si assista ad un regredimento dei progressi fatti anche dai soggetti già in cura o comunque seguiti dai servizi. Sicuramente resta fondamentale il supporto psicologico garantito, in ogni forma possibile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA