Le prime otto case di via Elcetina saranno consegnate a marzo. Le altre entro giugno In arrivo i primi 20 appartamenti di edilizia popolare
SANTA MARINELLA – “Finalmente, in arrivo i primi venti nuovi appartamenti di edilizia popolare. Sono infatti terminati i lavori dei primi otto appartamenti collocati in via Elcetina, nella zona Valdambrini”. Lo annuncia il sindaco Pietro Tidei, il quale si è incontrato con i membri del consiglio di amministrazione dell’Ater. “Siamo in attesa dell’attivazione delle utenze dell’acqua e dell’energia elettrica – continua il primo cittadino – per procedere alla consegna degli alloggi, prevista entro il mese di marzo ai primi otto aventi diritto in graduatoria, con la supervisione della Regione Lazio. Gli altri dodici immobili, su cui sono stati già avviati i lavori, secondo i consiglieri dell’amministrazione Ater, saranno pronti invece entro giugno. Nel giro di pochi mesi, il Comune di Santa Marinella avrà dato alla città ben venti alloggi popolari. Stiamo lavorando anche agli appartamenti della zona di Maiorca e siamo alla ricerca di altre strutture da realizzare. Anzi, se qualcuno ne fosse a conoscenza, può fare una segnalazione all’amministrazione, in modo tale da poter allungare la graduatoria degli aventi diritto”. “Finalmente – conclude Tidei – questo Comune dimostra di operare concretamente negli interessi dell’emergenza abitativa, cosa che non è più accaduta per 60 anni. Questa continua ad essere la politica dei fatti che non ha nulla a che vedere con la politica delle chiacchiere”. A distanza, gli risponde la presidentessa del comitato cittadino del Senza casa. “Ho letto ciò che ha detto il sindaco in un post – afferma Stefania Abbatiello – e non riesco a capacitarmi il perché, un primo cittadino, a distanza di tre anni, continua a perdere tempo chiedendo di segnalare palazzi in disuso quando, a via Elcetina, dopo i venti alloggi che ha acquistato Ater, ne restano ancora altri 57 da sistemare. Quindi, volendo, se ne potrebbero fare altri otto. Mi balena però una idea per la mente, e cioè che il sindaco, con questa scusante, voglia fare edificare alla 167, perché come dice servono case. Noi diciamo no, perché non occorre continuare a cementificare quando si ha un intero complesso residenziale abbandonato dove poter reperire altri alloggi”.