COPPA ITALIA ECCELLENZA Alle 14.30 fischio d’inizio della finale: al “Tre Fontane” i nerazzurri sfidano il Tivoli, capolista del girone B Per ripetere la storia 28 anni dopo: è il giorno del Civitavecchia
MARCO GRANDE
Ci sono storie che non finiscono mai e che “fanno dei giri immensi e poi ritornano”, tanto per dirla alla Antonello Venditti. Quello del Civitavecchia Calcio 1920 è un giro che è durato ventotto anni ma che si rinnoverà a partire da oggi, quando alle ore 14.30 allo stadio Tre Fontane in zona Eur i nerazzurri di mister Massimo Castagnari cercheranno di conquistare la Coppa Italia Eccellenza: di fronte nell’ultimo atto troveranno il Tivoli Calcio 1919.Era infatti il lontano 1994 quando i tirrenici si apprestavano a giocare, e poi conseguentemente a vincere la competizione regionale: all’epoca a farne le spese fu il Ceccano, sconfitto dai nerazzurri per 3-0. Si trattò di un cammino molto complicato sul piano dei doppi incontri, visto che gli stessi erano previsti praticamente quasi ad ogni turno, ad eccezione del primo atto e della finale.Conseguentemente a tale successo i tirrenici si aggiudicarono la possibilità di giocarsi le proprie carte nella coppa Italia Eccellenza, dove ebbero la possibilità di confrontarsi con le altre squadre dilettantistiche provenienti questa volta però da tutta la Penisola.Fu così che dopo un intenso cammino girovagando per l’Italia furono sconfitti i siciliani dell’Alcamo nella finale, e i nerazzurri ebbero la possibilità di giocare per il dessert rappresentato dalla vera e propria Coppa Italia: i laziali sfidarono il Varese, detentore del campionato nazionale Dilettanti, ma in tale circostanza il sogno s’infranse visto che la storica formazione lombarda, dichiarata fallita nel 2019, la spuntò per 4-2, sebbene soltanto dopo un’intensa lotta protratta fino ai tempi supplementari.Questo pomeriggio, a distanza di 28 anni dall’ultima volta, la truppa di mister Castagnari (squalificato), che non potrà contare sugli attaccanti Pippi e Cerroni, tenterà di ripetere le gesta di quella impresa titanica costruita non più al monumentale impianto del Fattori ma al Tamagnini.Il terreno di battaglia, però, sarà neutrale e i nerazzurri potranno contare sull’afflusso dei suoi tifosi, organizzati con pullman e macchinate, a testimonianza di un entusiasmo che non solo è tornato, ma che si sta consolidando sempre più.A parlare del decisivo incontro, intanto, sono Patron Presutti e il giocatore Luca Panico: «C’è molto fermento – afferma il numero uno dei tirrenici – e siamo molto contenti di questa opportunità. Siamo grati per il seguito che la città ci sta offrendo. È tutto relativo quando ti giochi questi traguardi in novanta minuti, ma nonostante questo giocheremo al fine di portarci a casa la coppa».A tal proposito il classe 1996 Luca Panico: «Avremo un grande appuntamento con la storia, visto che sono 28 anni che la Vecchia non raggiungeva questo storico obiettivo. Sebbene sia una finale e sia tutto possibile, sono dell’idea che metteremo in campo il massimo impegno per prenderci la coppa. C’è del rispetto per il Tivoli: si tratta di una squadra che non ha mai perso in campionato quest’anno e in Coppa sono arrivati fino in fondo. Quindi massimo rispetto. Non conosco il girone B ma sicuramente se una squadra rimane imbattuta un motivo ci sarà».Dalle parole dei protagonisti ai fatti. Adesso parola al giudice supremo: il campo.
LA DESIGNAZIONE ARBITRALE. Per la 31esima edizione della Coppa Italia dilettanti, fase regionale Lazio, il Comitato Regionale Arbitri Lazio nella persona del presidente Giulio Dobosz, ha deciso di far dirigere la partita all’arbitro Emanuele Velocci di Frosinone, coadiuvato dagli assistenti Gabriele Elisino di Ostia Lido e Angelo Calce di Cassino. Il IV ufficiale sarà Francesco Igliozzi di Roma 2.
I TIFOSI. Chi con la propria automobile, chi con i pullman messi a disposizione, al “Tre Fontane” il settore riservato alla Vecchia sarà pieno. Si stimano circa 600 tifosi nerazzurri. C’è attesa per vedere la coreografia della “Brigata Campo dell’Oro”.Che la finale abbia inizio.
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