Il sindaco non nasconde le proprie perplessità alla luce delle recenti dichiarazioni del premier Draghi nell’informativa alla Camera Crisi ucraina e carbone, Tedesco preoccupato
Si dice preoccupato il sindaco Ernesto Tedesco dopo le parole del premier Mario Draghi sulla possibilità di fare nuovamente ricorso al carbone come fonte per sopperire alla mancanza di gas proveniente dalla Russia, dette in Aula nell’informativa urgente sulla crisi ucraina.
«Prendiamo atto che la strategia possa essere un pò cambiata, vista l’attuale situazione internazionale, ma ci lascia un pò perplessi – ha commentato il primo cittadino all’Adnkronos – il carbone c’è a Civitavecchia ma in un’ottica di dismissione e sostituzione con le energie rinnovabili che rappresentano il futuro. La nostra preoccupazione è che la decarbonizzazione possa slittare oltre il 2025».
Un’ipotesi, questa, che il Sindaco non vuole prendere in considerazione.
«Anzi noi speravamo anche in un anticipo dei tempi – ha aggiunto – e siamo preoccupati che la scelta delle rinnovabili possa venire accantonata. La città ha già dato molto alla nazione. Stamattina
(ieri ndr)
abbiamo anche fatto una manifestazione contro il previsto biodigestore, con la prospettiva dell’arrivo di 120mila tonnellate di rifiuti l’anno. Civitavecchia non può diventare la pattumiera del paese».
A fargli eco il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, dove insiste una centrale a carbone in funzione come a Civitavecchia.
«La centrale a carbone di Brindisi non è chiusa, è attualmente aperta e ha un fine vita nel 2025 – ha ricordato – la frase di Draghi, almeno immagino, quando parla di “riaprire” le centrali, si riferisce a quelle chiuse. Ce ne saranno altre in Italia. Il processo è legato al termine del 2025 e noi riteniamo che quest’impegno debba essere rispettato e l’obiettivo mantenuto. La contingenza attuale è un discorso, ma sono altre le centrali in Italia interessate alla riapertura, quella di Brindisi sta ancora producendo con il carbone. Sul tema energia io penso che invece l’obiettivo sia quello di velocizzare tutte le autorizzazioni per le rinnovabili».
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