Sono stati dimostrati i risultati positivi su più fronti Educazione alla pace nelle scuole: una strada da percorrere
sofia palmieri*
Parlare di pace, in queste ore, pare stridere con i venti di guerra che spirano ad Est della nostra Italia. Le ricerche scientifiche e pedagogiche, degli ultimi decenni, però, hanno determinato una revisione della letteratura che esplora lo scopo, la teoria e la pratica dell’educazione alla pace. Le ricerche sostengono che esiste un valido motivo per perfezionare e crescere la comprensione e la pratica dell’educazione alla pace nelle scuole e per garantire e permettere di svolgere un ruolo cruciale nel promuovere gli obiettivi della pace. Dopotutto, le scuole non solo forniscono conoscenze e abilità, ma permettono di costruire competenze che danno anche forma a valori, norme, atteggiamenti e disposizioni sociali e culturali. È stato dimostrato che gli interventi di educazione alla pace nelle scuole determinano un miglioramento degli atteggiamenti e della cooperazione tra gli alunni e una diminuzione della violenza e dei tassi di abbandono scolastico. Tuttavia, l’integrazione dell’educazione alla pace non è semplice. Lo spazio per l’educazione alla pace deve essere trovato all’interno dei sistemi esistenti, dove è possibile intraprendere un lavoro complementare. Il progresso dell’educazione alla pace all’interno di un contesto scolastico richiede un approccio e un processo sfaccettato. Non esiste una soluzione valida per tutti, ma ci sono alcuni principi e approcci chiave che sono necessari: promuovere relazioni sane e una cultura scolastica pacifica, affrontare la violenza culturale all’interno delle scuole tenendo conto del modo in cui l’istruzione viene erogata in classe, collegare approcci di educazione alla pace incentrati sull’individuo e su risultati socio-politici più ampi e, dove possibile, avere politiche e leggi che supportino l’educazione alla pace per raggiungere la piena integrazione nelle strutture scolastiche formali. L’importanza delle “classi ribaltate”, per guardare non solo a un approccio guidato dall’insegnante ma anche ad un apprendimento guidato dagli studenti. L’importanza del “curriculum ribaltato” che comporterebbe di ridurre l’enfasi sul raggiungimento delle qualifiche come obiettivo principale della scuola e dare, all’opposto, la priorità alla preparazione degli studenti a essere “soggetti”: persone in grado di capire il mondo e cambiarlo. Di grande attualità l’Unità di Apprendimento denominata “La carovana dei pacifici” realizzata dai docenti dell’IC Rossini e destinata agli alunni della classe quinta della scuola primaria e della classe prima della secondaria I grado.
*5A LSU Guglielmotti