Alla Salvo D’Acquisto il prossimo anno previsti circa 50 alunni in più. Il Comune individua nuovi locali Troppi iscritti, classi dirottate a piazza Pagliuca
CERVETERI – Cresce il numero degli studenti alla Salvo d’Acquisto di Cerveteri e nei giorni scorsi era salita la preoccupazione da parte di alcuni genitori. Sotto i riflettori erano finiti i nuovi locali che l’amministrazione comunale aveva individuato per ospitare alcune delle classi dell’istituto comprensivo che, a causa del maggior numero di iscrizioni (almeno 50 in più rispetto al limite massimo che la scuola avrebbe potuto accettare), non avrebbero trovato posto all’interno del plesso principale. Preoccupazione esternata anche dal consigliere d’opposizione di Italia Viva, Maurizio Falconi: «A noi non risultano locali, nelle vicinanze della scuola di via Settevene Palo idonei ad ospitare scolaresche». E proprio di questo il dirigente scolastico dell’istituto, Velia Ceccarelli, ha parlato con i genitori dei nuovi iscritti in un incontro che si è svolto nei giorni scorsi. «Il Comune ci ha concesso l’uso dei locali di piazza Pagliuca, a Due Casette (di proprietà comunale, ndr)», ha detto il dirigente scolastico. Per consentire agli studenti di raggiungere con facilità le classi, sarà istituita una navetta che partirà dal plesso sulla Settevene Palo. Durante l’incontro è stata inoltre fornita ai genitori la possibilità, qualora non reputassero “conveniente” la nuova sistemazione, di poter deviare i ragazzi negli altri istituti scolastici indicati nella domanda d’iscrizione tra le preferenze. Il trasferimento ai locali di piazza Pagliuca riguarderà solo alcune classi e non riguarderà i bambini del tempo ridotto. In totale le classi in più che l’istituto comprensivo di via Settevene Palo accoglierà per il prossimo anno scolastico saranno all’incirca sei. Si attende al momento la conferma da parte del Ministero al quale la scuola ha inviato la richiesta per il loro riconoscimento. L’aumento delle classi riguarderà principalmente la primaria. Richieste anche per la secondaria, dove però, in questo caso, la scuola ha indirizzato le famiglie in altri plessi, sempre per carenza di spazi.
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