Presentato al castello di Santa Severa il progetto per una offerta di qualità che abbraccia 12 Comuni e 31 soggetti privati Dmo Etruskey: l’offerta turistica mette a sistema due province, Roma e Viterbo, in un processo di valorizzazione reciproca tra le piccole e le grandi realtà
S. MARINELLA – Come rilanciare la promozione turistica del Lazio, dell’Etruria meridionale in particolare, dopo la frenata causata dalla pandemia? La proposta per un’offerta di qualità è arrivata da 12 Comuni e 31 soggetti privati, da un territorio di 1.300 Km di estensione e con 191mila abitanti, con un sito Unesco e un porto internazionale, con un progetto che riguarda quattro cluster tematici e prevede 14 azioni di posizionamento turistico. Sono solo alcuni dei numeri della Destination Management Organization dell’Alto Lazio, la Dmo Etriskey presentata ieri l’altro al castello di Santa Severa, con gli interventi di Valentina Corrado, assessore al Turismo della Regione Lazio, Letizia Casuccio, presidente dell’associazione Etruskey, Stefano Landi destination manager della Etruskey, Maria Elena Rossi direttore marketing e promozione dell’Agenzia Nazionale del Turismo. Un progetto ambizioso la cui forza, prima ancora che nella combinazione numerica, sta con grande evidenza nella strategica visione sottostante, nell’individuazione di temi, risorse, professionisti e pratiche da condividere subito nell’integrazione di processi per destagionalizzare il turismo, nella promozione di occasioni di incontro con i principali attori che operano in questa parte del Lazio e soprattutto nel fare rete. Una rete che si riconosce in un’unica identità, l’eredità culturale degli Etruschi. E proprio gli Etruschi diventano, nel progetto, la chiave per aprire lo scrigno di un immenso tesoro, il territorio. Necropoli, monumenti e musei, tradizioni millenarie e stili di vita, ma anche eventi di forte richiamo internazionale o feste per celebrare antiche tradizioni; e ancora vini e olii, pascoli e coltivazioni protette, foreste e campi, la possibilità di godere della natura più protetta avventurandosi a cavallo, a piedi o in bicicletta, ma anche confrontarsi con il mare e la sua forza grazie al surf, in barca a vela o in crociera, o fare snorkeling o il diving alla scoperta di un sito archeologico sommerso. Ovunque tracce di civiltà antiche, borghi, castelli, fiumi e boschi incontaminati, tutto questo delinea la Dmo Etruskey come una grande destinazione turistica con tante eccellenze per soddisfare innumerevoli motivazioni e passioni. “Il progetto della Dmo Etruskey – dice l’assessore Corrado – rientra nella strategia promozionale della destinazione Lazio che, come Regione, abbiamo avviato secondo una linea programmatica capace di fare leva sui fattori attrattivi e identificativi del nostro territorio, di avviare un dialogo produttivo tra entità pubbliche e private, di offrire ai turisti esperienze uniche e personalizzate che incidono sulla qualità della nostra offerta turistica”. Un luogo diviene destinazione di viaggio quando il mercato ne acquisisce consapevolezza e questa si traduce in domanda effettiva anche grazie alla capacità di organizzare efficacemente i servizi offerti e di comunicarli. “Il nostro desiderio – sottolinea Letizia Casuccio – è che la Dmo Etruskey diventi la best practice delle comunità gentili. La ricchezza e la diver
sità, che ci caratterizzano, devono diventare i motori per un’offerta territoriale completa. Per collaborare dobbiamo superare le divisioni e mettere a sistema le rispettive forze, risorse e competenze per un progetto comune”. “Proprio il momento storico – spiega il Presidente Enit, Giorgio Palmucci – ci consente di rivedere sotto una luce rinnovata località che rappresentano una riserva di luoghi e di vita e che restituiscono una dimensione nuova, salutare, in cui non solo è bello vivere ma è possibile allenare l’immaginazione oltre i confini del territorio. Per far questo però c’è bisogno di rendere questi luoghi efficienti e moderni, pur nella salvaguardia della propria peculiarità. E’ fondamentale la sinergia istituzionale per prenderci cura di bacini di autenticità del lifestyle italiano”. Sono due gli ambiti territoriali coinvolti, il litorale del Lazio con cinque Comuni, e quello della Tuscia e della Maremma laziale con sette Comuni. La Dmo. metterà a sistema, nel suo complesso due provincie, quella di Roma e quella di Viterbo, per un totale, almeno in questa prima fase, di 12 Comuni, Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Canale Monterano, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Montalto Di Castro, Monte Romano, Santa Marinella, Tarquinia, Tolfa. Il Comune più grande è Civitavecchia con 51.894 abitanti, mentre il più piccolo è Barbarano con 1.052 abitanti. “La messa a sistema dell’offerta turistica attiverà un processo di valorizzazione reciproca tra le grandi e piccole realtà – ha sottolineato Stefano Landi – le caratteristiche morfologiche, territoriali, e demografiche della Dmo rendono evidente la necessità di valorizzare i piccoli e piccolissimi borghi accanto ad altre realtà territoriali di forte valenza turistica, quali il sito Unesco delle Necropoli di Cerveteri e Tarquinia, ma anche il sito di Vulci a Montalto di Castro. La Dmo lavorerà fortemente anche per strutturare un’offerta alternativa alla visita della città di Roma, per i croceristi, quasi tre milioni nel 2019, che approdano al porto di Civitavecchia e spesso decidono di rimanere a bordo o nella stessa area portuale e cittadina”.