Addio al giornalista Silvio Serangeli
CIVITAVECCHIA – Una pagina di storia, raccontata e vissuta in prima persona, che si chiude. Civitavecchia piange la scomparsa di Silvio Serangeli, 74 anni appena compiuti, professore di lettere e soprattutto giornalista da sempre legato all’emittente locale Trc, di cui è stato per lungo tempo direttore responsabile. Amante e studioso della storia locale, ha sempre cercato nelle sue trasmissioni, nei suoi articoli, nei suoi servizi, di valorizzare la memoria della città, che tanto amava, attraverso un’importante opera di recupero e divulgazione puntuale ed appassionata. Tra i soci fondatori e collaboratore della Società Storica Civitavecchiese, è stato per anni un punto di riferimento.
I RICORDI
Il sindaco Ernesto Tedesco – “Civitavecchia in poche ore ha perso Marco Palomba e Silvio Serangeli. Il primo ha scritto pagine importanti per l’imprenditoria, la portualità e anche lo sport del nostro territorio. Il secondo, docente e storico appassionato, oltre che apprezzato giornalista, ha amato e contribuito a far crescere culturalmente la nostra terra. Alle famiglie di entrambi esprimo il mio cordoglio e voglio dire che la città ha perso due figure che non saranno dimenticate”
“È venuto a mancare Silvio Serangeli, per molti di noi un vecchio e carissimo amico – scrive Fabrizio Barbaranelli sui social – al quale siamo stati sempre legati da sincero affetto a stima profonda. Per tutti una penna d’eccellenza, noto giornalista che in particolare su Trc ha dato un prezioso contributo per tramandare la memoria degli eventi più significativi della nostra città, autore di importanti ricerche storiche, da sei anni collaboratore assiduo di Spazioliberoblog. Sicuramente un dolore grande è una assenza impossibile da accettare”.
Il segretario Piero Alessi, a nome di tutto il partito democratico scrive: “Voglio esprimere a nome del Partito Democratico il sincero cordoglio per la scomparsa del prof Silvio Serangeli. Civitavecchia deve molto a Silvio Serangeli. Nel corso della sua vita ha svolto con scrupolo la professione di insegnante. È stato un osservatore attento dei costumi e della storia locale, si è fatto conoscere a livello nazionale e internazionale per i suoi saggi e studi su Stendhal e con rara umiltà ha esplorato, con il rigore e la precisione che tutti gli riconoscevano, le pieghe, anche le più nascoste, della nostra comunità nell’esercizio di un giornalismo colto ma soprattutto disponibile nel dare voce, e offrire il proprio microfono, a chi in genere per estrazione o condizione sociale non aveva spazi e spesso non era accolto nei presunti salotti buoni della società cittadina. Con la sua scomparsa si apre anche un vuoto nel mondo della sinistra politica della città. Lo ricordiamo sempre al fianco di tutte le battaglie sindacali e fermo nei suoi principi di riferimento. Vogliamo condividere con Silvio Serangeli il significato che lui dava alla politica: vicinanza agli ultimi, trasparenza, pulizia morale, etica, valori, cultura e rifiuto di ogni opportunismo. Infine, così come lui era un sincero cultore della memoria locale e della sua storia, auspichiamo che altrettanto sappia fare la comunità nel ricordare uomini come Serangeli e che le loro opere ed azioni non a vadano disperse”.
Gli Amici del Fondo Ranalli: “Una notizia inaspettata come lo sono spesso quelle che riguardano la scomparsa di un amico e al quale solo la memoria può rendere il giusto riconoscimento per l’impegno profuso per la sua città che avrebbe voluto sicuramente migliore di quella che viviamo. Quasi impossibile in poche righe tracciare un profilo delle tante attività svolte, a cominciare dall’insegnamento per poi dare vita alla emittente cittadina, Trc, per la quale ha realizzato un monumentale e prezioso archivio di documenti audiovisivi, del quale spesso lamentava il disinteresse della collettività. La passione per la ricerca documentale lo ha spinto a promuovere nel 2014 il Progetto Stendhal per l’Associazione Angelo Mori con l’organizzazione delle Giornate Stendhaliane Internazionali di Civitavecchia, culminate con la presentazione della sua opera “Stendhal e la “petite ville” di Civita-Vecchia”. Lo ricordiamo anche per aver dedicato al cinema amatoriale cittadino una documentazione molto completa presentata in occasione della Mostra dedicata al regista Andrej Tarkovskij. Insomma Silvio rimane per tutti un osservatore critico e talvolta amaro della piccola città. Un modo serio per ricordarlo è sicuramente quello di creare una mediateca, a disposizione della comunità, che raccolga tutto il lavoro di una vita. Amici del Fondo Ranalli esprime la sua vicinanza alla famiglia Serangeli in questo difficile momento”.
Patrizio Scilipoti, presidente Compagnia portuale Civitavecchia – “Abbiamo appreso, con sincero e profondo cordoglio, della dipartita del Prof. Silvio Serangeli. Storico, giornalista e docente, Silvio ha incarnato il volto più bello, autentico e pulito della nostra città, poiché è grazie alla sua voce e alla sua penna che è stata narrata la cultura e la storia popolare civitavecchiese. Non a caso, infatti, è stato proprio Silvio, con suo figlio Francesco, a raccontare la lunga e gloriosa storia della Compagnia Portuale Civitavecchia nel famoso libro “Fronte del Porto”. Ma al di là delle competenze, ciò che abbiamo sempre apprezzato in lui è stata la fermezza nei suoi principi di riferimento e l’amore per la nostra Città. Con la sua scomparsa Civitavecchia ha perso uno dei personaggi più amati ed illustri. Noi abbiamo perso un amico vero, un compagno. Alla famiglia e, in particolare, alla moglie Elena e al figlio Francesco, l’abbraccio fraterno dei portuali civitavecchiesi. Caro Silvio, che la terra ti sia lieve”.
Massimiliano Grasso, giornalista e presidente della Svolta – “Addio a Silvio Serangeli, una persona perbene. Insegnante, giornalista e appassionato di storia e di Civitavecchia. Il suo lavoro su Stendhal, la “Storia spezzata” sui tragici bombardamenti del 1943 e soprattutto la serie “Album” rimarranno non solo come esempi di giornalismo di ricerca e testimonianza, ma come uno straordinario contributo culturale per preservare e mantenere viva la memoria storica e l’identità stessa di una città troppo incline a dimenticare. Riposa in pace caro Silvio, mi piace pensare che ritroverai Nando, con cui hai condiviso per anni la redazione di Trc, dove negli anni 90 sei stato il mio direttore, e mio padre che fosti l’ultimo ad intervistare su mezzo secolo di giornalismo locale. Un abbraccio con le più sentite condoglianze a Francesco e ad Elena”.