Il consigliere ha chiesto un colloquio il giorno stesso delle perquisizioni. Gli avvocati Astorri e Capone: «Non ha ricevuto né soldi né regalie» Inchiesta per corruzione: Fabrizio Fronti già ascoltato dal magistrato
SANTA MARINELLA – C’è voglia di parlare con gli inquirenti per spiegare la loro posizione da parte dei consiglieri comunali indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Civitavecchia per presunta corruzione (cinque gli indagati: il vicesindaco Andrea Bianchi, i consiglieri di maggioranza Roberto Angeletti e Fabrizio Fronti, il dipendente della Multiservizi Giuseppe Salomone e l’imprenditore turistico di Santa Severa Fabio Quartieri).
Il consigliere comunale Fabrizio Fronti il giorno stesso delle perquisizioni, ha voluto chiarire i fatti davanti al magistrato, spiegano i legali difensori, avvocato Marcella Astorri e avvocato Fabrizio Capone.
“Sono andato dal magistrato spontaneamente – afferma Fabrizio Fronti – subito dopo la perquisizione, devo dire che sono stato sentito su ciò che mi viene contestato e continuerò a collaborare affinchè la verità venga a galla”. “Abbiamo spiegato che il nostro assistito è assolutamente estraneo ai fatti che gli sono stati contestati – sottolineano i legali Astorri e Capone – ovviamente molte cose non possiamo spiegarle alla stampa in quanto c’è una indagine in corso. Ciò che è certo è che Fronti è voluto andare dal magistrato e spiegare la sua posizione in quanto non ha ricevuto né soldi né regalie per favorire nessuno. Poi abbiamo anche sentito dichiarazioni schizofreniche su una eventuale mazzetta per far cadere il sindaco in carica. Sono questioni che viaggiano su due binari distinti e separati, ma di certo su certe illazioni c’è molta fantasia. Il nostro assistito si è messo a disposizione della magistratura in qualsiasi momento voglia sentirlo. Non ha nulla da nascondere e spera che questa vicenda si chiuda il più presto possibile”.
Continuano intanto i commenti, sia da parte delle organizzazioni politiche, sia delle liste civiche, su quanto accaduto nei giorni scorsi. “In merito agli ultimi accadimenti che hanno visto coinvolti in una inchiesta della magistratura alcuni esponenti della maggioranza – dice Pierluigi D’Emilio, responsabile del circolo di Italia Viva Santa Marinella e Santa Severa – il nostro gruppo politico rimane garantista, ricordando che si è innocenti fino a sentenza definitiva. Si augura che tutte le persone coinvolte possano dimostrare quanto prima la loro estraneità ai fatti che gli vengono contestati. Esprimiamo inoltre la nostra solidarietà in merito a vili attacchi da parte di chi utilizza questa vicenda in modo quantomeno criticabile. Ribadiamo la nostra fiducia nella magistratura e nel suo operato. L’Italia è uno stato di diritto e su questo invitiamo tutti a rispettare il momento umanamente non semplice per le persone e le loro famiglie. È giusto che la legge faccia il suo corso, ma il rispetto non deve mai mancare. Non spetta a noi il ruolo di giudice, non dimentichiamolo mai”. Dicono la loro anche l’assessore Roberta Gaetani e il consigliere Patrizia Befani. “Confermiamo il nostro impegno a favore della città e dei cittadini – dicono le due esponenti civiche – e confidiamo nell’opera solerte e rapida della magistratura per l’accertament
o della verità dei fatti. Prendiamo le distanze da ogni forma di giustizialismo, troppo spesso a senso unico e soltanto di facciata. Riteniamo invece debba prevalere il garantismo, anche come difesa dei cittadini e delle istituzioni. Sottolineiamo come questo ultimo anno dì amministrazione sarà importantissimo per concludere i progetti già in esecuzione e per portare avanti quelli che verranno sottoposti al vaglio per usufruire dei finanziamenti. Ringraziamo il Sindaco Pietro Tidei per la sollecita e necessaria convocazione del consiglio comunale straordinario previsto per il prossimo 31 marzo”.
Presunzione di innocenza:
Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. La presunzione di innocenza si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, in base al quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che “nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna”.
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