CIVITAVECCHIA - Il mondo delle dipendenze e la continua lotta portata avanti sin dagli anni '90 dal Serd illustrati dal responsabile della Uoc Serd della Asl Roma 4 Giuseppe Barletta che evidenzia nuove problematiche come la Nps (Nuove sostenze psicoattive), o il binge drinking tra i giovanissimi o il gioco d'azzardo online. Un mondo in continua evoluzione con i professionisti in prima linea per un intervento precoce che può fare la differenza.

Quali sono le problematiche che affrontate maggiormente come Serd?

I Serd hanno una grande gamma di interventi, non solo in situazioni problematiche. Per quanto riguarda l’aspetto della cura, ci occupiamo ormai sia di persone che fanno uso di sostanze, compreso l’alcol, sia di persone che presentano cosiddetti comportamenti di addiction, come il gioco d’azzardo. Ma ormai con il termine di addiction si indicano entrambe le situazioni. Da questo punto di vista certamente le situazioni più problematiche riguardano i consumatori di cocaina e, più in generale di sostanze psicostimolanti, soprattutto nella fascia giovanile.

Come sta evolvendo il ruolo del Serd?

I Serd, che dalla loro nascita negli anni ‘90, si sono occupati principalmente di pazienti che usavano eroina, in questi ultimi anni si sono adeguati a nuove competenze quali, come detto, il gioco d’azzardo, compreso quello on line e altri comportamenti come la cosiddetta “dipendenza” da internet, che può avere risvolti importanti soprattutto negli adolescenti. Ma bisogna tenere d’occhio costantemente il mercato delle sostanze, che è un mercato in continua evoluzione e quindi I Serd sono chiamati ad una conoscenza e formazione continue su tutto ciò che viene immesso.

Quale è l'età media degli utenti che si rivolgono a voi?

C’è una fascia d’età “anziana” che fa riferimento soprattutto agli eroinomani in carico ai servizi, con non pochi pazienti oltre i 50 anni e poi una fascia tra i 30 – 40 anni che usa cocaina. Il vero problema è intercettare i giovani che si avvicinano alle sostanze, prima che l’uso saltuario, magari sperimentale, diventi continuo e poi si sviluppi una dipendenza. Questo è il vero problema e la vera sfida, l’intervento precoce. Oggi tra i primi contatti con le sostanze e la richiesta di cura passano in media 10 anni, dobbiamo non dico “azzerare” questo periodo, ma ridurlo al massimo si.

È cambiata negli ultimi anni?

Certamente arrivano più giovani e giovanissimi, ma questi ultimi li intercettiamo ancora troppo poco.

Si è parlato di un aumento delle dipendenze tra i giovani, quali sono e come si stanno affrontando?

È in aumento soprattutto l’uso delle cosiddette Nuove sostanze psicoattive, come I cannabinoidi sintetici i catinoni e gli oppioidi sintetici. La relazione al Parlamento sulla droga 2021 (i cui dati si riferiscono al 2020) ci dice che le Nps rappresentano la seconda tipologia di sostanze usate tra gli studenti, subito dopo la cannabis. Ancora una volta il dato preoccupante è la larga diffusione del binge drinking (l’assunzione ripetuta di alcolici in poco tempo) tra i giovanissimi. È per questo, ripeto che è importante l’intervento precoce. Dobbiamo evitare che il giovane di oggi che fa il binge, magari per sfida, si trasformi nell’alcolista di domani.

La situazione è stata esasperata dal covid?

Insisto sui giovani, stando ai dati della relazione al parlamento, durante la pandemia oltre un terzo degli studenti intervistati è stato vittima di cyberbullismo e poco più di un quinto ne è stato autore, questi dati sembrano in lieve crescita. Ha mostrato in diminuzione la quota di chi ha giocato ai videogame e parliamo comunque del 60% degli studenti. Infine nell’anno della pandemia circa il 44% degli studenti ha giocato d’azzardo on line. Come si può vedere sono dati che ci dicono di intervenire il più precocemente possibile.

Quali sono le problematiche legate alle nuove droghe e le difficoltà nel contrasto?

In parte l’ho già detto. Il mercato è in continuo cambiamento, le nuove sostanze immesse durano poco perchè vengono individuate e “tabellate” diventando così illegali, ma subito ne viene immessa un’altra e così via. È una lotta soprattutto per le forze dell’ordine che le sequestrano.

Come affrontate il tutto?

Con gli strumenti di sempre, competenza, preparazione, professionalità e umanità; utilizzando al meglio le risorse e le ancora troppo poche armi a disposizione. Ma è importante intervenire il prima possibile per le ragioni che ho più volte detto. L’intervento precoce va legato con interventi di prevenzione che si basino su evidenze scientifiche, senza dimenticare tutto quello che abbiamo acquisito sul campo in questi anni. È importante fare prevenzione nelle fasce pre adolescenziali e oggi con I programmi della Regione Lazio, Unplugged in particolare, entriamo nelle scuole medie inferiori e formiamo I professori, che sono le vere figure di riferimento degli alunni, a svolgere un autentico programma di prevenzione nell’arco dell’intero anno scolastico. Oggi sappiamo che non serve dire ad un adolescente che la droga fa male, ma sappiamo anche che fare prevenzione vuol dire soprattutto rafforzare le life skills dei ragazzi. Dobbiamo potenziare la capacità di dire no a richieste pericolose.

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