Rugantino, un’emozione lunga sessant’anni
chiara camillucci*
Per i suoi 60 anni, torna al teatro Sistina la commedia musicale che ha lasciato la sua impronta nella storia del mondo del teatro: Rugantino. Andato in scena per la prima volta nel 1962 guadagnando molto successo in Italia, nel 1964 approda in America: tutto esaurito a Broadway per tre settimane di fila. Dal 10 marzo Michele La Ginestra, nel ruolo di Rugantino e Serena Autieri in quello di Rosetta, portano lo spettatore indietro nella Roma papalina del XIX secolo. Rugantino è un ragazzo povero, arrogante, senza lavoro e fissa dimora che si diverte a fare scherzi a tutti oltrepassando a volte il limite. Le poche persone che gli vogliono bene, oltre ai suoi amici sono Eusebia (Edy Angelillo) una sua amica di vecchia data in costante ricerca di un marito e Mastro Titta (Massimo Wertmuller), un anziano proprietario di un’osteria e boia, anche lui in cerca di una persona che gli faccia compagnia. Un giorno, Rugantino incontra Rosetta, una donna bellissima che fa la modella per una scuola d’arte e sposata con Gnecco un uomo, tutt’altro che buono e gentile. Rugantino allora, per dimostrarsi un uomo, decide di scommettere con i suoi amici che prima della “Sera dei Lanternoni” sarebbe riuscito a sedurla. Nel frattempo Gnecco uccide un uomo che aveva osato guardare sua moglie e per evitare la ghigliottina è costretto a fuggire da Roma lasciando però una lettera di minaccia alla moglie: se l’avesse tradito sarebbe tornato a Roma e avrebbe ucciso lei e il suo amante. Durante la “Sera dei Lanternoni” nella quale le coppie di tutta Roma passano del tempo insieme, amoreggiando, Rugantino riesce nel suo intento ma svela a Rosetta la scommessa e di essersi veramente innamorato di lei. La donna invece sorprende il protagonista baciandolo. Dopo il piacevole appuntamento, Rugantino promette a Rosetta di tener la bocca chiusa riguardo la loro relazione perdendo così la sua scommessa. Nonostante ciò, il ragazzo morendo dalla voglia di vedere i suoi amici “rosicare” racconta la sua serata passata in compagnia della donna facendo vorticosamente degenerare la situazione. Infatti l’ultimo giorno di Carnevale, Gnecco viene assassinato e Rugantino viene trovato casualmente accanto al cadavere autoaccusandosi così dell’omicidio. Alla fine della commedia, il protagonista viene condannato a morte ingiustamente, affrontando però l’esecuzione come un vero uomo. Rugantino è una commedia musicale travolgente, in dialetto romano con canzoni e battute che sono rimaste impresse nella nostra cultura. Malgrado la sua spensieratezza, lo spettacolo parla di un tema molto attuale: la giustizia. Una giustizia imperfetta, dove la bilancia pende spesso dalla parte dei potenti e non dei giusti. Rugantino verrà riprodotto fino a domenica.
*3AL Linguistico Galilei