Blitz della Dia nei giorni scorsi: chiuso un bar a Cerveteri e un distributore di benzina a Ladispoli Confische ai Sinti per mezzo milione
CERVETERI – Un colpo da oltre mezzo milione di euro. E la cifra tornata in possesso dello Stato dopo l’energica azione della Direzione Investigativa Antimafia che, su disposizione della Procura di Civitavecchia e in sinergia con il Comando provinciale della Guardia di finanza, ha posto sotto sequestro un distributore di carburante a Ladispoli e poi un bar di Cerveteri. Attività comunque finite già nel mirino degli inquirenti nel 2017 quando sempre la Dia, in quella circostanza però con l’aiuto dei carabinieri, fece “visita” alle famiglie di etnia Sinti, coinvolte nell’inchiesta, confiscando ville con piscina annessa, appezzamenti agricoli, furgoni, conti correnti e società. E alcuni degli stessi immobili a quanto pare hanno ricevuto nuovi sigilli perché le persone appartenenti a questo sodalizio avrebbero usato dei prestanome per rimpossessarsi delle stesse attività.
Un modus operandi però smascherato con abilità dalla magistratura che, come spiegato ieri in un comunicato ufficiale del procuratore capo Andrea Vardaro, hanno consentito agli inquirenti di eseguire un decreto di sequestro di beni mobili e immobili per un valore complessivo di 530mila euro.
«La Dia – ha affermato – ha rilevato la sospetta cessione di imprese ad una società gestita da un soggetto in rapporti con una delle persone proposte». E poi ancora: «Si tratta del primo sequestro – prosegue Vardaro – eseguito nel circondario del tribunale di Civitavecchia ai fini della confisca penale per sproporzione, istituto applicabile ai responsabili di determinati reati, tra i quali il trasferimento fraudolente di valori che non sono in grado di giustificare la provenienza dei beni di cui, anche per interposta persona fisica o giuridica, risultino essere titolari o avere la disponibilità a qualsiasi titolo in valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati». Il procuratore capo ha aggiunto che nelle ultime ore un altro complesso immobiliare è stato confiscato nella provincia di Rieti.
IL PRECEDENTE
Nel febbraio del 2017 si attivarono i carabinieri della Compagnia di Civitavecchia, Ostia e delle stazioni locali sia di Cerveteri che di Ladispoli per sequestrare un patrimonio da almeno 30 milioni di euro ottenuto in modo illegale da almeno cinque famiglie accomunate da stretti vincoli parentali e con alle spalle precedenti penali. Beni che naturalmente erano sconosciuti al fisco italiano.
(Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono effettuate indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva).
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