IL GIALLO DI VIA FRATELLI CERVI Notargiacomo indagato a piede libero, l’avvocato Anna Maria Guerri: “Solo un atto dovuto, non ci sono misure nei suoi confronti”
CIVITAVECCHIA – È stato ascoltato in commissariato fino alla mezzanotte di venerdì Gaetano Notargiacomo, unico testimone del ritrovamento del corpo senza vita di sua moglie, Inirida Roa.
L’uomo – stando a quanto ha dichiarato agli inquirenti – avrebbe tentato di soccorrerla inutilmente, poiché la 45enne era già deceduta. Sarà il medico legale a stabilire l’ora esatta del decesso, mentre la Polizia cerca riscontri oggettivi a quanto raccontato da Notargiacomo.
Il 73enne venerdì è rimasto tutto il giorno a disposizione dell’Autorità giudiziaria, fino al culmine, con l’interrogatorio che si è protratto per diverse ore.
L’uomo ha risposto a tutte le domande del pm Katia Marino. «Allo stato attuale – spiega il suo avvocato Anna Maria Guerri – Notargiacomo è indagato a piede libero come atto dovuto in quanto unico presente al momento del ritrovamento del cadavere; non ci sono infatti misure nei suoi confronti. Il mio assistito è stato sereno durante l’interrogatorio, ha voluto subito rispondere a tutte le domande che sono state poste dal pubblico ministero per chiarire gli eventi, per come si è dipanata la vicenda».
L’INTERROGATORIO
Lucido e dettagliato il racconto che il 73enne avrebbe reso agli investigatori: appena sveglio, Notargiacomo chiama la moglie che non si è ancora affacciata, lui pensa che stia dormendo nella sua camera; del resto la villa dove abitano è piuttosto grande e non sempre i coniugi dormono insieme.
Lei non risponde, lui allora esce di casa per fare delle commissioni: va in banca, vuole giocare una schedina ma ha trovato chiuso il punto Snai, poi rientra nella sua casa in via Fratelli Cervi 25 e chiama di nuovo la moglie. Bussa, ma nessuno risponde; cerca di aprire la porta, ma è chiusa dall’interno.
Non avendo ricevuto risposta, Gaetano Notargiacomo esce di casa, fa il giro dell’edificio e raggiunge la finestra della stanza dove si trovava la moglie, trovandola chiusa e con la tapparella abbassata.
Forza la tapparella, la blocca, rompe il vetro con un martello e a fatica riesce ad entrare nella camera in cui si trova la moglie, procurandosi dei tagli profondi che sono stati curati presso il pronto soccorso. Una volta in casa, nota Inirida Roa con un sacchetto blu annodato in testa. Cerca di strapparglielo via, ci riesce, ma purtroppo la moglie è già morta.
«Dalle ferite e dai tagli riportati sul corpo e sulle braccia del signor Notargiacomo – spiega l’avvocato Guerri – assolutamente non c’è stato riscontro di alcun segno di colluttazione, di graffi della moglie, nulla di tutto ciò. Ad oggi la casa è sotto sequestro perché gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la vicenda ed anche il signor Notargiacomo vorrebbe sapere cosa è successo da quando si sono salutati la sera prima, da quando si sono dati la buonanotte dopo cena, intorno alle 22, al mattino successivo, intorno alle 10».
LA DONNA ERA IN CURA AL CENTRO DI SALUTE MENTALE
Nel corso dell’interrogatorio è emerso un aspetto importante sul quale bisognerà fare luce. La signora era in cura presso il Centro di salute mentale di Civitavecchia, e Notargiacomo ha riferito che aveva incontri costanti con il Csm ai quali la signora non mancava e seguiva una terapia farmacologica che da qualche mese era stata ridotta al 50 per cento. «Bisognerà quindi anche verificare se questa riduzione dei farmaci possa aver portato la signora ad un gesto che sembra essere suicidio – spiega l’avvocato Guerri – Allo stato tuttavia gli inquirenti stanno esaminando tutte le prove per avere riscontro dell’interrogatorio al quale il mio assistito si è prestato al cento per cento, senza mai rifiutarsi di rispondere alle domande. Ha cercato di ricostruire e di dare il proprio contributo per la ricostruzione della situazione e della scena dove è avvenuto questo triste evento, per aiutare gli inquirenti a sciogliere questo rebus. Cosa è successo? E perché?».
UN CASO ARCHIVIATO: ATTENZIONI SESSUALI NEI CONFRONTI DELLA FIGLIA
«Come difesa – aggiunge l’avvocato Anna Maria Guerri – siamo ansiosi di sapere che cosa sia successo. È ansioso anche il signor Notargiacomo, per come la prenderanno i figli che si trovano in una casa famiglia. La signora – prosegue il legale – aveva avuto un problema di bipolarismo perciò era in cura presso il Csm, ed aveva avuto anche un Tso. Doveva necessariamente seguire una terapia che negli ultimi mesi è stata dimezzata. Quando la signora era stata sottoposta a Tso, in una fase delirante, aveva accusato il marito di aver rivolto attenzioni sessuali e particolari nei confronti della figlia, ma tutto questo è stato archiviato. Parliamo di una coppia sposata, religiosa, che frequenta la chiesa, purtroppo segnata da una situazione che ha portato la donna ad essere sottoposta a Tso. La Procura della Repubblica del Tribunale di Civitavecchia l’ha ritenuta da subito infondata quella accusa, tanto che non si aprì alcun procedimento penale. Stiamo valutando – conclude l’avvocato Guerri – determinate azioni da poter svolgere e richieste da sottoporre anche la pubblico ministero per chiarire meglio ancora di più. La richiesta che si farà è anche quella dell’acquisizione delle cartelle cliniche della signora, per valutare se è stata effettivamente ben curata».
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