BOXE Il pugile di Civitavecchia batte ai punti lo spagnolo Frank Urquiaga al termine di uno dei match più duri della sua carriera Marsili getta il cuore oltre l’ostacolo
Al termine di uno dei match più duri della sua carriera Emiliano Marsili batte ai punti Frank Urquiaga con decisione non unanime: 115-113, 112-115 e 115-112 i cartellini dei giudici. Un finale a dir poco drammatico, con il Tizzo ridotto a maschera di sangue per una ferita alla fronte causata da una testata. Una prima ripresa di studio apre la strada a due round tutti di marca spagnola, culminati con l’atterramento di Marsili. Il quarto porta ancora la firma di Urquiaga. La reazione del pugile di casa non tarda ad arrivare e dalla quinta sale in cattedra e, seppur sempre di misura, si aggiudica tutte le riprese fino alla nona. Nel decimo round risale di colpi lo spagnolo, anche se tutto sommato può essere considerato un parziale ad armi pari. Il penultimo atto della contesa inizia con una terrificante serie di bordate messe a segno da Urquiaga, che coglie di sorpresa il Tizzo costretto in ritirata. Come detto, l’ultima ripresa si apre con una testata e si chiude con il pubblico del palazzetto dello sport di Santa Marinella tutto in piedi per un Marsili che getta il cuore oltre l’ostacolo, dimostrando, come sempre, l’anima del campione. Alla fine di un match equilibrato arriva un verdetto non unanime che premia il pugile di casa, una decisione che lo spagnolo e il suo staff non prendono bene, ma si sa, nel pugilato è consuetudine premiare l’atleta locale quando il risultato della contesa è in dubbio. Il Marsili di qualche anno fa probabilmente non avrebbe preso neanche un colpo da Urquiaga, ma le primavere passano e, nonostante la tecnica e il carattere rimangano, la tenuta atletica comincia a non essere più quella dei tempi d’oro. Nella sfida con lo spagnolo a tratti s’è visto il campione, in altri momenti s’è invece visto un pugile scarico che non riusciva a fare la sua boxe estremamente mobile fatta di colpi di rimessa e scelta di tempo.Onesta e lucida la disamina di Emiliano Marsili: «È stato un match duro, contro un avversario tosto, ma non ero al meglio. Il Covid ha colpito il manager Alessandro Cherchi (Opi since ’82) e negli ultimi giorni ho dovuto pensare anche all’organizzazione dell’evento. La sfida è stata posticipata e la preparazione è stata molto lunga, i tanti acciacchi fisici si fanno sentire. Il verdetto credo ci possa stare, forse era più giusto un pari, ma combattevo in casa e mi hanno premiato, d’altronde questa è una regola non scritta del pugilato. Rifletterò sul mio futuro, se non arriverà un’offerta importante, valuterò l’ipotesi ritiro, alla mia età le preparazioni sono sempre più dure e questo incontro ha dimostrato che se non voglio fare brutte figure mi devo preparare ancora più duramente. Ringrazio il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei, la sua giunta, la Regione, le istituzioni e le imprese grandi e piccole che ci hanno sostenuto, il mio staff, Mario Massai e Gino Lauro che come sempre sono stati al mio fianco, la Compagnia Portuale di Civitavecchia, i miei amici Enrico Tantussi, Stefano Giannini, Gilles Rocca, Dario Bandiera e Federico Zampaglione, la famiglia Cherchi e tutti i miei amici e tifosi».A fargli eco il maestro Mario Massai: «Emiliano è stato ed è un grande campione, questo match deve farlo riflettere, deve capire se si sente di andare avanti, non deve dimostrare nulla a nessuno se non a se stesso».
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