In occasione della giornata mondiale, il Comune annuncia un bando per le educatrici «Parliamo di autismo»
FIUMICINO – «Per promuovere la consapevolezza e una idonea conoscenza sulla tematica, l’Amministrazione sta predisponendo un bando specifico che prevede un percorso di formazione rivolto alle educatrici degli asili nido del Comune». E’ quanto dichiarato ieri dall’assessore alla Scuola di Fiumicino, Paolo Calicchio, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo.
«Tale approfondimento – ha spiegato Calicchio – fornirà delle specifiche competenze sull’autismo e su come rapportarsi correttamente con bimbi con sindrome dello spettro autistico che frequentano i nostri nidi».
«Il percorso si svolgerà in aula e presso strutture esterne specializzate nel settore – ha sottolineato l’assessore -, con il supporto di educatori già qualificati. L’avvio dell’iter formativo, definito in tutta la sua programmazione, è previsto con l’apertura del nuovo anno scolastico, per concludersi il 2 aprile del prossimo anno con un convegno specifico sulla materia. Il percorso di formazione sarà realizzato grazie ai fondi regionali messi a disposizione dalla legge del 2 agosto 2021 n. 552».
«Parlare di autismo ed approfondire il tema è fondamentale – conclude Calicchio -, per coglierne i segnali già dai primi mesi di vita ed intervenire con il miglior supporto possibile per lo sviluppo del bambino».
«La città a cui bisogna tendere deve essere veramente inclusiva e soprattutto in grado di formare nelle proprie scuole delle eccellenze tali da poter offrire un servizio educativo e pedagogico di alto valore, intervenendo soprattutto in tutte le situazioni di disagio – ha aggiunto il vicesindaco della città, Ezio Di Genesio Pagliuca -. L’intervento in età pediatrica è di fondamentale importanza e il Comune deve garantire un’offerta di livello nelle sue strutture educative – ha sottolineato l’assessora alle Politiche Sociali Alessandra Colonna -. E’ altrettanto necessario intraprendere percorsi che coinvolgano le persone con autismo anche dopo il compimento del diciottesimo anno. Con l’età adulta purtroppo le cose cambiano, dato che a livello quantitativo e qualitativo i progetti che possono dare sostegno ai ragazzi con autismo sono assenti, anche perché la legge italiana contempla la persona autistica adulta solamente come disabile mentale e ne garantisce fondi e percorsi educativi solo nell’età evolutiva».
«Da tanto tempo le famiglie e le associazioni denunciano la carenza di strutture e attività specifiche che permettano la presa in carico di persone adulte con autismo – conclude Colonna -. E’ chiaro che il Comune interviene con i mezzi e nei luoghi che ha a disposizione, quindi iniziative come questa sono fondamentali anche per tenere alta l’attenzione sul tema e sensibilizzare non solo la società e le educatrici, ma anche i livelli istituzionali più alti».