Polizia di Stato in prima linea in occasione della visita del Pontefice Massima sicurezza intorno a Bergoglio
Un cordone di sicurezza imponente per accogliere a Civitavecchia Papa Francesco, che oggi pomeriggio farà visita ai detenuti della Casa Circondariale di Borgata Aurelia, per la tradizionale Lavanda dei Piedi.
La Questura di Roma ha messo in piedi un apparato fuori dagli schemi: le eccellenze della Polizia di Stato sono state mobilitate per garantire al Santo Padre la necessaria sicurezza, nonostante non sia previsto alcun fuori programma, nessuna tappa straordinaria, solo l’arrivo al carcere. E a quel punto toccherà ai reparti della Polizia penitenziaria occuparsi di tutto.
Naturalmente, trattandosi del Pontefice, non trapelano notizie neppure sulle modalità di spostamento: potrebbe arrivare in auto, scortato, come succede solitamente per i capi di stato, ma potrebbe arrivare anche in elicottero con atterraggio direttamente nel piazzale della Casa Circondariale; tutto sarà deciso all’ultimo momento.
All’interno dell’istituto il direttore Patrizia Bravetti, supportato dal suo staff, ha già messo a punto le ultime cose: sono già stati individuati dodici detenuti, dodici come gli apostoli, i quali parteciperanno alla tradizionale Lavanda dei Piedi nel corso della messa del Giovedì Santo “In Coena Domini”.
Il Pontefice oggi pomeriggio ripeterà il gesto andato in scena più volte in questi anni, ovvero quello di portare – in vista della Pasqua – un messaggio di amore e vicinanza a coloro che soffrono in posti dimenticati.
Lavare i piedi ai detenuti, chinarsi davanti a loro seguendo le orme di Cristo, venuto per servire, non per essere servito.
L’evento, classificato “privato”, vedrà la partecipazione di poche persone esterne all’amministrazione penitenziaria. Entreranno solo le autorità e i rappresentanti delle principali associazioni votate all’assistenza degli ultimi, salvo ripensamenti dell’ultima ora.
Un evento che riporta alla mente inevitabilmente la visita di Giovanni Paolo II a Civitavecchia – in forma completamente diversa – nel marzo 1987. Sono passati venticinque anni e la storia si ripete, seppure con modalità organizzative differenti.
Soddisfatto l’Ispettore dei Cappellani delle carceri italiane don Raffaele Grimaldi: «Nonostante la stanchezza fisica Papa Francesco non si stanca mai di percorrere strade polverose, fangose e accidentate per andare a cercare ciò che è perduto». A parlare della visita del Papa a Civitavecchia, stamani a News&Coffee è stato ospite il giornalista de La Provincia Fabio Marucci.