Ladispoli: vandalizzato il comitato elettorale del candidato Amelia Mollica Graziano
LADISPOLI – È stata colpita, forse con un sasso la vetrina del comitato elettorale del candidato sindaco Amelia Mollica Graziano a Ladispoli. A denunciare l’accaduto, sulla sua pagina social, è stata proprio Mollica.
«A Ladispoli la politica è veramente scesa ai minimi termini, questa notte hanno danneggiato il nostro comitato, per sfregio ? Per intimidazione? Per gioco? Per farci paura? Questi modi a noi non ci appartengono, siamo persone perbene, noi facciamo politica con il massimo rispetto verso tutti e tutto, e la faremo così fino alla fine».
«Le minacce velate, i post intimidatori – ha proseguito Mollica – le lasciamo alle persone che credono che le politica sia un far west per non dire altro. Non ci fermeremo, anzi faremo di tutto per allontanare i modi arroganti dal mondo politico e far emergere le Persone Oneste e Pulite. Sempre a testa alta a favore della nostra città».
Intanto arriva anche la solidarietà del sindaco uscente e candidato sindaco a Ladispoli, Alessio Pascucci: «Tutta la mia solidarietà all’amica Amelia Mollica Graziano che in queste ore ha subito un vergognoso atto intimidatorio che ha colpito la sua sede elettorale. La campagna elettorale dovrebbe sempre viversi in un clima disteso, fatto di proposte, di dibattiti sui programmi e sui progetti che si vogliono proporre per migliorare le nostre città. È inevitabile che ci siano anche dei diverbi; ma mai debbono sfociare nella più barbara e becera violenza. Anche per questo, ad Amelia e a tutta la sua coalizione, mando la mia solidarietà personale e politica».
Solidarietà anche dal Partito democratico di Ladispoli: «Dal Partito democratico solidarietà piena alla candidata sindaca Amelia Mollica Graziano e al suo comitato elettorale oggetto nella notte di un vergognoso atto vandalico. Ferma e netta #condanna nei confronti degli autori del gesto, riprova di quanto sia importante la salvaguardia dei valori di democrazia e di rispetto reciproco sempre e comunque. Confrontarsi per un bene comune è lecito, purché le azioni comprendano i concetti sani di cuore e passione nell’operosità politica e nel rapporto con gli altri».