La figlia di Angeloni ascoltata al Bambino Gesù dai carabinieri e dal pm ha confermato tutto Accoltellamento, la 16enne: «Papà voleva uccidere la mamma»
LADISPOLI – In ospedale, nel reparto del Bambino Gesù di Palidoro, ha parlato la minorenne di 16 anni accoltellata dal padre, Fabrizio Angeloni che prima si era scagliato con violenza contro la madre tentando infine il gesto estremo penetrando la lama nell’addome. Agli investigatori, che l’hanno sentita l’altra mattina, ha confermato tutto il quadro accusatorio emerso sin dalle primissime ore, e cioè che a sferrare con un coltello da cucina tre colpi al torace di Silvia Antoniozzi e uno al fianco della figlia, poi ferita anche alle mani probabilmente nel tentativo di difendere la madre, fosse stato proprio il 49enne impiegato all’Istituto di fisica nucleare a Roma. «È stato papà, ha cercato di uccidere mamma, e poi si è scagliato contro di me», è quanto avrebbe detto la ragazza ai carabinieri del Nucleo Radiomobile Operativo, intervenuti subito nell’appartamento di via Milano lo scorso 21 aprile, al magistrato della procura di Civitavecchia e al Racis, Reparto carabinieri delle investigazioni scientifiche. Le condizioni della giovane migliorano giorno dopo giorno per fortuna ed è stata in grado di ricostruire gran parte dei fatti drammatici accaduti quella mattina intorno alle 7, orario in cui Fabrizio Angeloni si era recato nell’abitazione della moglie e della figlia (non viveva più con loro da tempo) forse perché voleva avere ancora un confronto con Silvia, anche se la professoressa di italiano alle medie “Caravaggio”, coetanea, aveva deciso ormai di chiudere la relazione. La 16enne si trovava in un’altra stanza, almeno secondo quanto raccontato, pronta a raggiungere la stazione per recarsi a Roma in treno per andare a scuola e sarebbe intervenuta successivamente per mettersi in mezzo alla discussione finendo per essere accoltellata pure lei. La lama per poco non gli ha perforato il polmone. Poi è riuscita a fuggire dando l’allarme ai vicini di casa, che l’hanno soccorsa allertando 112 e ambulanza, prima di cadere sulle scale. Una ricostruzione che coincide con quella degli stessi vicini.
Inquirenti che non si fermeranno qui e appena sarà possibile ascolteranno anche Angeloni, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma e sempre piantonato. Dovrà difendersi dall’accusa di duplice tentato omicidio aggravato dopo la convalida del fermo del gip di Civitavecchia. La prognosi per il 49enne è stata sciolta, non ancora per la moglie sempre al San Camillo di Roma. Anche la donna fornirà la sua testimonianza non appena si rimetterà. Tra i tre Silvia Antoniozzi è sempre quella più grave anche se giudicata fuori pericolo. Proprio nei giorni scorsi la scuola ha organizzato una fiaccolata per Silvia e la figlia.
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