Migliorano giorno dopo giorno le condizioni della professoressa aggredita dal marito Fabrizio Angeloni Accoltellamento Ladispoli, Silvia a D’Amato: «Voglio riabbracciare mia figlia»
LADISPOLI – «Silvia sta bene e non vede l’ora di riabbracciare la figlia». Parole incoraggianti quelle pronunciate da Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità, in visita ieri mattina all’ospedale San Camillo di Roma per confortare Silvia Antoniozzi, la 49enne accoltellata dal marito Fabrizio Angeloni a Ladispoli che poi ha colpito anche la figlia 16enne prima di autolesionarsi con lo stesso coltello preso in cucina.
«Sono andato a trovarla – scrive in una nota Alessio D’Amato – ed era presente anche l’équipe di medici che si è presa cura della donna per tutto il periodo di degenza. Silvia sta bene e ha iniziato la fisioterapia per la riabilitazione. Non vede l’ora di stare con sua figlia e di poter uscire a rivedere il sole per ricominciare una nuova vita insieme a lei. Continuerà a essere seguita anche da un team di psicologi. È una bellissima giornata». Poi la dedica speciale. «Auguro a Silvia e a sua figlia – aggiunge l’assessore D’Amato – un futuro roseo, lontano da episodi di violenza come questo. Ringrazio i professionisti dell’azienda ospedaliera San Camillo che le hanno salvato la vita». Nella scuola media dove insegna tutti fanno il tifo per la prof. Gli studenti e i colleghi, la scorsa settimana, avevano anche organizzato una fiaccolata per mamma e figlia partendo da via Marco Polo, sotto all’appartamento di Silvia, per arrivare nel plesso di via del Ghirlandaio. Al corteo aveva participato anche il sindaco, Alessandro Grando.
Le indagini non si fermano qui. Dopo essere stata ascoltata la figlia 16enne dai carabinieri di Civitavecchia, dal magistrato e dal Racis di Roma, giovane che ha confermato tutto sostenendo di essere stata colpita dal padre che prima aveva sferrato tre fendenti alla madre, potrebbe essere la volta proprio di Fabrizio Angeloni. L’uomo si è presentato all’alba il 21 aprile scorso, è salito su al secondo piano e al culmine della lite con la moglie ha agito con violenza ferendo quasi mortalmente moglie e figlia.
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