Le indagini della Finanza. A capo di tutto la titolare di un caf Evasione fiscale, scattano sequestri per 6 milioni
LADISPOLI – Imprenditori ingannati, altri consapevoli. Una donna in “cabina di regia”, titolare di un caf in una località del Lago e che per anni si è arricchita, facendo arricchire i suoi clienti. Alla fine però la Guardia di Finanza di Ladispoli, e del Comando provinciale, hanno smascherato tutto e sequestrato sei milioni di euro su disposizione del gip del tribunale di Civitavecchia e iscrivendo sul registro degli indagati 27 persone. È questo il bilancio della maxi operazione, durata più di due anni, contro una frode fiscale messa in atto sul litorale nord, tra Ladispoli, Cerveteri, Civitavecchia e le località del lago, tra cui Bracciano e Manziana. Rappresentanti legali di società e ditte individuali, ora indagate per l’ipotesi di reato di indebita compensazione di debiti fiscali e contributivi con crediti d’imposta inesistenti.
Per gli investigatori, che hanno avviato le attività dopo l’apertura dell’inchiesta del pm di Civitavecchia, Mirko Piloni, la donna a quanto si apprende aveva ideato una sorta di pacchetto “chiavi in mano” per consentire alle imprese coinvolte di abbattere le proprie pendenze con il Fisco. Gli accertamenti hanno permesso di appurare che altri 130 contribuenti, alla fine sanzionati in via amministrativa, si sarebbero avvalsi dei “servizi” offerti dalla donna compensando crediti inesistenti per importi inferiori alle soglie di rilevanza penale. Clienti che perciò evitavano di versare imposte e contributi all’Erario grazie al sistema fraudolento orchestrato dalla proprietaria del caf. Diversi cittadini, tra cui titolari di imprese edili e di qualsiasi altro tipo, si erano rivolti alla professionista per cercare di “risparmiare” e tenersi i soldi che invece dovevano essere versati allo Stato.
In alcuni casi la donna trovava diversi escamotage per mettere a segno i suoi piani, tra cui mantenere la partita Iva aperta alle spalle del cliente. I finanzieri hanno posto sotto sequestro quote societarie e automezzi.
Questa operazione – rendono noto i militari – si inquadra nella più ampia azione posta in essere dall’Autorità Giudiziaria e dalla Guardia di Finanza a contrasto delle frodi fiscali, che alterano le regole del mercato e danneggiano i cittadini e gli imprenditori onesti. Complessivamente, è quanto stato ricostruito al termine di meticolose indagini dei militari, ammontano a 9,3 milioni di euro le imposte e i contributi non versati all’Erario grazie appunto a questo sistema fraudolento orchestrato dalla consulente.
UN SECONDO FILONE
Sarà un processo molto lungo e già diversi indagati sarebbero imputati in un altro procedimento avviato sempre per fatti analoghi. (Allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e in attesa di giudizio definitivo vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati).
©RIPRODUZIONE RISERVATA