SUCCEDE ANCHE QUESTO Torre Nord e porto: voglia di transizione ecologica
GIAMPIERO ROMITI
Transizione ecologica e voglia matta di fonti di energia rinnovabile. Non si finisce mai di parlarne: sono gli argomenti che tengono banco e costantemente al centro di ogni dibattito. L’impegno politico e civile (con l’associazionismo indefessamente in prima fila) è continuo e vien da pensare (e da credere) che sia stata imboccata la strada giusta per rendere la città e il territorio “indipendenti” dal mostro chiamato inquinamento atmosferico. L’attuale settimana che volge ormai al termine ha fatto registrare tre “avvenimenti” (non è esagerato chiamarli in tal modo) che non possono passare inosservati e che pertanto appaiono meritevoli della massima considerazione.
Il primo trova protagonista il deputato di Forza Italia, Alessandro Battilocchio, che ha presentato la proposta di legge per favorire la dismissione della centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord . Un “passo” molto importante secondo il ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, che ha confermato la disponibilità del Governo a considerare la specificità della nostra città. La quale non ci stancheremo mai di ricordare che da oltre settanta anni fa i conti (pagandone un prezzo altissimo) con i combustibili fossili. E il parlamentare “azzurro”, felice di aver compiuto un’altra operazione rilevante, sottolinea che “il territorio ha dato davvero tanto ed ora si apre una fase nuova della transizione ecologica che condivido in pieno. Richiedo però un’attenzione speciale dello Stato, e fondi specifici, per garantire il risanamento del sito, il livello occupazionale e nuove opportunità di sviluppo nel contesto di questo percorso green. L’azione – conclude – prosegue ed oggi, in virtù di questa proposta di legge, la cornice per l’intervento ed il supporto dello Stato sono ancora più chiari e definiti”.
Dunque ? Sperare che si schiudano orizzonti rosei si può. Grazie financo alla determinazione dell’onorevole forzista di voler contribuire alla “liberazione” di Civitavecchia dalla morsa delle polveri sottili (tra l’altro proprio in questo periodo si registrano preoccupanti sforamenti rispetto ai limiti di legge) e di tutto ciò che minaccia la salute pubblica. E che questo territorio venga reputato particolarmente sensibile dal punto di vista ambientale, lo ha confermato il seminario (sul tema: “transizione ecologica e giustizia climatica: esperienze a confronto”)svoltosi all’Aula Ardigò dell’Università di Bologna, che ha visto tra i relatori il rappresentante di “No al Fossile”, Riccardo Petrarolo. L’invito al preparatissimo attivista assume una valenza significativa perché “ancora una volta – sottolineano gli esponenti del Collettivo – è risultata oggetto di attenzione da parte di un importante ateneo italiano l’esperienza di Civitavecchia, dei suoi comitati, del suo tessuto associativo e delle sue espressioni sindacali più avanzate. Non possiamo quindi – terminano – non auspicare che l’enorme e meritata visibilità acquisita negli anni dal nostro territorio, al di là di parole e proclami, spinga finalmente la politica nazionale e i ministeri competenti a compiere passi in avanti più concreti a sostegno dei lungimiranti progetti alternativi messi in piedi da tempo nella nostra città”.
Bè, quanto sottolineato si sposa perfettamente con la proposta di legge suindicata, che è una solida risposta alle richieste di Riccardo Petrarolo e dei suoi colleghi di “No al Fossile”.Di buon auspicio pure la notizia che “è stata avviata la procedura per la definizione dei contenuti dello studio di impatto ambientale, relativa alla realizzazione di un parco eolico offshore al largo delle coste di Civitavecchia” (Civonline.it, 22 Giugno).
“E’ questo l’oggetto . – rimarca il giornalista Antonio Bandinu – di una comunicazione inviata dal Mite, sul cui tavolo figura il progetto presentato dalla società Tyrrhenian Wind Energy srl alla Commissione Tecnica Pnrr-Pniec, alla Regione Lazio e a Palazzo del Pincio passando per i Ministeri alla Cultura, alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, allo Sviluppo Economico , alle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile”. Che dire ? Semplicemente che siamo in una fase decisamente vivace e beneaugurante per quanto concerne il settore ambientale. Certo, chi vivrà vedrà (quel che accadrà), ma se dovessero venir meno ottimismo e fiducia in coloro che si stanno prodigando per garantire un futuro finalmente “pulito”, resterebbe solo l’amara illusione di avere accarezzato il sogno di prendersi una favolosa sbornia di aria pulita.
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