«Non riesco a togliermi dalla mente quel povero corpicino inerme che ho portato a riva»
S. MARINELLA – Quella di martedì è stata una giornata da dimenticare per lo stabilimento balneare Oasi di Santa Severa. In pochi minuti si è consumata una tragedia che ha privato una famiglia del suo figlio di appena due anni e mezzo. Secondo una prima ricostruzione, il bambino sarebbe sfuggito al controllo della babysitter che in famiglia chiamavano zia, e dopo appena cinque minuti il suo corpo è stato recuperato dal titolare dello stabilimento, che era subito accorso sul posto in cui era accaduto il fatto. Dopo aver afferrato il bambino, Andrea Bianchi lo ha portato a terra per cercare di rianimarlo. Accanto a lui c’era una dentista che ha tentato di praticargli il massaggio cardiaco, ma il bimbo non ha ripreso conoscenza. Allertati dai gestori della spiaggia, i soccorritori della Croce rossa di Santa Severa hanno subito intuito la gravità della situazione ed hanno chiamato il 118 che è intervenuto con un elicottero portando il ragazzino all’Ospedale del Bambin Gesù. “Non riesco a togliermi dalla mente quel povero corpicino inerme che ho portato a riva – racconta il gestore dello stabilimento – quello che mi dispiace è che si sono verificate una serie di circostanze che non hanno consentito di individuare subito dove era scomparso il ragazzino. L’acqua torbida, la tempistica con cui è stata diramata la richiesta di soccorso e la lontananza della zona in cui si presupponeva fosse il bambino, ne hanno determinato l’annegamento”.Il gestore ci tiene a dire che i presidi di vigilanza attuati nel suo arenile, hanno riscontrato il giudizio positivo degli organi competenti. “Proprio nella mattinata di martedì – continua Bianchi – abbiamo avuto un controllo della Polizia che ha trovato tutto in ordine. Abbiamo uno staff di prim’ordine. Sono tutti dipendenti molto competenti e conoscono bene il loro lavoro. Nessuno pensava che da li a poche ore sarebbe successa una tragedia. Ci siamo attivati immediatamente dopo la richiesta di aiuto e abbiamo trovato il corpo del bambino riverso con la faccia in giù in un tratto di arenile dove l’acqua era alta circa un metro e mezzo. Sono costernato ed ho trascorso una notte insonne pensando a quel povero bambino annegato”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA