In mostra le maschere e i costumi della Commedia dell’arte del maestro Mario Gallo
TOLFA – Domenica 10 luglio è stata inaugurata a Tolfa la bellissima Mostra delle Maschere e dei Costumi della Commedia dell’Arte del Maestro Mario Gallo (attore, registra, drammaturgo, maestro mascheraio e costumista). Le opere sono esposte nella splendida cornice del “Palazzaccio” in via Frangipane, un antico palazzo comunale di Tolfa risalente al ‘500 edificato come “Palazzo dei Priori”. La mostra gode del patrocinio del Comune e dell’assessorato alla Cultura di Tolfa che, insieme a ”Teatro ricerche” e all’associazione ”Il Barsolo” hanno voluto fortemente portare a conoscenza dei loro cittadini e del notevole turismo che in questi mesi transita per il paese, una parte della storia della nostra tradizione teatrale italiana (elemento fondante del teatro moderno europeo). Sarà possibile visitare la mostra fino al 30 luglio: sabato e domenica dalle 10 alle 20:30 , dal lunedì al venerdì dalle h 17 alle 20:30.
“Pochi sanno di questo straordinario modo di fare teatro, nato in Italia per convenzione nel 1545, che i nostri comici dell’arte hanno esportato in tutto il mondo dando vita a un vero e proprio fenomeno teatrale basato sul Canovaccio e sull’improvvisazione – spiegano gli organizzatori – la nostra tradizione della Commedia dell’Arte ha origini lontane e appartiene a quella dimensione dei riti propiziatori che un tempo si manifestavano a ogni cambio di stagione oppure alla fine di ogni anno. I riti propiziatori servivano a eliminare (simbolicamente) il male della comunità di un paese accumulato durante l’arco di un anno, così da augurare per l’anno nuovo prosperità delle messi e nuove prospettive. Questi riti prendevano forma all’interno della festa Carnevalesca dove, attraverso il corteo delle maschere (Arlecchino, Pulcinella, Brighella, Pantalone, Balanzone e altre maschere), il Carnevale (personaggio sottoforma di pupazzo di paglia con sembianze animali) veniva trasportato su un carro per tutta la città, subiva un processo in una piazza pubblica (ammissione dei propri peccati o malefatte), per poi essere bruciato sotto gli sguardi attenti di tutti i cittadini. Il Carnevale dunque diventava il capro espiatorio di tutti quei mali provocati dalla comunità in un anno. Ancora oggi la nostra Commedia dell’Arte viene apprezzata e festeggiata nel mondo grazie a un notevole numero di compagnie teatrali italiane che, tramite gli Istituti Italiani di Cultura e le relazioni professionali personali, promuovono all’estero questa nostra meravigliosa tradizione”.