Seport, Usb e Ugl: ”Subito un accordo di secondo livello”
CIVITAVECCHIA – “Alla luce del comportamento arbitrario e discriminatorio posto in essere nei confronti di molti lavoratori Seport, da parte della dirigenza aziendale, siamo costretti a prendere una posizione netta ed inequivocabile a tutela di tutti coloro ai quali viene negato anche il più timido dei riconoscimenti”.
Inizia così la nota di Ugl e Usb in merito alle ultime vicende in casa Seport, concessionaria del servizio di raccolta dei rifiuti e cura del verde nel porto di Civitavecchia con i due sindacati che sottolineano come sia da tempo arrivato il momento di sottoscrivere un accordo di secondo livello che riconosca finalmente l’impegno e la professionalità di tutti i lavoratori, nessuno escluso.
“Ad onor del vero siamo fermamente convinti che l’azienda abbia fatto benissimo a premiare la disponibilità e lo zelo professionale degli autisti S.E.Port ai quali, per i sei mesi, è stato riconosciuto un consistente bonus in busta paga – spiegano – il fatto che un gruppo di lavoratori venga premiato non può che farci piacere e infatti non è questo il punto. Quello che ci rende perplessi e ci disorienta è la modalità con cui si è arrivati a discutere e garantire questa premialità. Da una parte ci preme sollevare una questione di metodo. Siamo infatti convinti che abusare di accordi ad personam a esclusivo vantaggio di una ristrettissima cerchia di lavoratori sia profondamente sbagliato e costituisca l’apice di una condotta aziendale discutibile, profondamente destabilizzante per la serenità dei lavoratori e soprattutto fortemente discriminatoria nei confronti della forza lavoro a cui non è mai stato proposto un accordo di questo tipo. In secondo luogo – hanno aggiunto – crediamo che sottoscrivere un accordo sindacale di secondo livello sia il modo migliore per ottimizzare il servizio gestito dalla S.E.Port, non solo durante il periodo estivo e, al contempo, per garantire a tutti i lavoratori, e non solo ad una cerchia ristretta, di beneficiare di un equo e giusto riconoscimento per le attività svolte. Non è con la logica del dividi et impera che si possono risolvere le criticità del porto e delle aziende che operano al suo interno. Inoltre, soprattutto alla luce della forte ripresa dei traffici e delle attività portuali dopo le difficoltà causate dalla pandemia, crediamo che l’avvio di un confronto tra organizzazioni sindacali e azienda non sia soltanto utile, ma anche urgente”.