Biblioteca comunale, i Giovani dem: ”No alla privatizzazione”
CIVITAVECCHIA – “No alla privatizzazione della biblioteca comunale”. L’appello arriva dai Giovani democratici che, in questi giorni, hanno iniziato un’attività di volantinaggio per accendere nuovamente l’attenzione sulla biblioteca di piazza Calamatta, al centro dell’attenzione dei giovani dem, soprattutto alla luce delle decisioni prese dall’amministrazione che, ad oggi, non ha ancora riaperto le aule studio, con disagi per gli studenti. Prima i problemi legati alla pandemia da Covid, poi quelli dovuti alla carenza di personale: fatto sta che la struttura funziona oggi a mezzo servizio, aperta per consultazione e prestito libri. A maggio l’amministrazione aveva annunciato l’inserimento in bilancio di “soluzioni che garantiranno in breve tempo la riapertura anche delle sale studio”.
Nei giorni scorsi è stata pubblicata una delibera per l’affidamento del servizio di supporto alle attività di front office e back office della biblioteca comunale “Alessandro Cialdi” per la durata di 3 anni dalla data della sottoscrizione del contratto sul Me.Pa., con la facoltà per la stazione appaltante di opzione di rinnovo del servizio, agli stessi patti e condizioni contrattuali, per un periodo di 3 anni. Una scelta criticata dai giovani democratici, letta come una privatizzazione della struttura. In base al capitolato d’appalto, la società è chiamata a “svolgere un progetto culturale declinato in molteplici attività consistenti in servizi di base e servizi al pubblico, di promozione della lettura con l’obiettivo di attirare target di visitatori diversi”.
Dovrà quindi occuparsi di operazioni di apertura e chiusura al pubblico dei locali della Biblioteca, sorveglianza e rilevamenti statistici, assistenza e prima informazione agli utenti, compimento di tutte le attività di back office connesse con il servizio, attività di supporto al coordinamento delle attività correlate al “Patto di lettura”, gestione sale studio per studenti e attività di supporto agli stessi per gli strumenti sussidiari, ogni attività tecnico-biblioeconomica. E ancora gestione del patrimonio librario e multimediale, organizzazione e realizzazione attività di promozione della lettura e culturali in genere. Insomma, una gestione completa della biblioteca da parte di chi andrà ad aggiudicarsi l’appalto.