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    Salute
    Pubblicato il 26 Novembre 2022
    Pubblicato il 26 Novembre 2022

    In un articolo in via di pubblicazione sul Journal of American College of Cardiology sono riportati i dati di uno studio svolto con il contributi di 8mila collaboratori Malattie cardiovascolari, restano la maggior causa di morte al mondo: tutti i fattori di rischio

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    Malattie cardiovascolari, restano la maggior causa di morte al mondo: tutti i fattori di rischio

    Tutti i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari: la maggior causa di morte al mondo

    MARCO DI GENNARO

    CIVITAVECCHIA – In un articolo in via di pubblicazione sul Journal of American College of Cardiology sono riportati i dati di uno studio che, grazie al contributo di 8mila collaboratori in tutto il mondo, valuta periodicamente il ruolo dei vari fattori di rischio nel determinismo delle malattie cardiovascolari che, ancora oggi, costituiscono la maggiore causa di morte a livello mondiale. Di particolare interesse sono i risultati concernenti gli effetti sull’apparato cardiovascolare di alcuni fattori di rischio modificabili di tipo ambientale, metabolico e comportamentale quali ipertensione arteriosa, alimentazione, colesterolemia LDL elevata, tabacco, obesità, iperglicemia, disfunzione renale, piombo, temperature non ottimali, scarsa attività fisica, abuso di alcol, COVID 19.

    Ipertensione

    L’elevata pressione arteriosa rimane il principale fattore di rischio modificabile per la prevenzione di morti cardiovascolari premature. Ad essa sono attribuibili nel 2021 più di 10 milioni di morti cardiovascolari e 11.3 milioni complessivamente dovute soprattutto a cardiopatia ischemica ed ictus. Questo spiega l’importanza di una diagnosi precoce e di un efficace trattamento dell’ipertensione anche perché numerosi studi hanno stabilito che il raggiungimento di valori pressori più bassi di quanto prima si pensasse determina una riduzione dieventi cardiovascolari maggiore rispetto ai valori prima presi in considerazione. Ciò comporta un aumento della prospettiva di vita di circa 3 anni. Una più moderata riduzione dei valori pressori risulta benefica anche in persone di 80 anni e più.Per tali motivi è fondamentale mantenere un elevato e continuo livello di attenzione considerato anche che l’abituale schema di terapia prevede un sequenziale incremento di singoli farmaci non troppo gradito ai pazienti che spesso tralasciano di assumerli. Molto meglio sembra essere l’utilizzo di singole pillolecontenenti una combinazione di più farmaci ( da 2 a 4 ) a dosaggi bassi capaci diindurre una più rapida e sostenuta riduzione dei valori pressori. Oltre a ciò, secondo gli autori, è fondamentale che ci sia da parte delle istituzioni sanitarie un’opera di sensibilizzazione nei riguardi dei rischi per la salute di una elevata pressione arteriosa.

    Dieta inappropriata

    Un altro fattore di rischio, responsabile di circa 6.5 milioni di morti cardiovascolari ed8 milioni complessivi, è rappresentato da un alimentazione che non includa cibi che sono scarsamente consumati globalmente (frutta, vegetali, legumi, farine integrali, noci, latte, fibre , acidi grassi omega 3) e sia ricca, invece, di carne rossa, carne lavorata, bevande zuccherine, grassi saturi e sodio. Un eccesso di sodio predispone, infatti, all’ipertensione ed una modesta restrizione di sodio a 3 grammi /die riduce gli eventi cardiovascolari in tutte le classi di età. Uno studio effettuato in Spagna ( Prevencìon con Dieta Mediterrànea) ha dimostrato che la dieta Mediterranea ( integrata con olio extravergine di oliva onoci) ha un ruolo importante nella riduzione di eventi cardiaci avversi in individui ad alto rischio cardiovascolare. Il costo economico di tale dieta , purtroppo, non consente la sua diffusione a livello globale. Per tale motivo è importante che siano sviluppate campagne informative che possano, comunque, promuovere il consumo di cibi più salutari. Di particolare importanza sono state, a tal riguardo, le iniziative volte a ridurre il consumo di bevande zuccherine, consumo strettamente legato ad aumento di peso, scarsa nutrizione ed alto rischio di malattia metabolica. Altro aspetto preoccupante relativo alle bevande zuccherine è la loro pubblicizzazione indirizzata a bambini ed adolescenti ed il loro largo consumo in aree di povertà e maggiore insicurezza alimentare. Per tali motivi assumono particolare importanza prese di posizione da parte delle istituzioni quali la tassa sulle bevande zuccherine in Messico o la definizione di non sicurezza dell’utilizzo di oli parzialmente idrogenati negli Stati Uniti capaci di influenzare positivamente, a livello di popolazione, la qualità dell’alimentazione.

    Elevato colesterolo a bassa densità (LDL)

    Un elevato colesterolo LDL continua ad essere un importante fattore di rischio modificabile strettamente collegato a malattie cardiovascolari aterosclerotiche. Adesso sono attribuibili nel 2021 circa 3.81 milioni di morti cardiovascolari. Un basso livello di colesterolo LDL sin dalla gioventù è associato ad un ridotto rischio cardiovascolare a lungo termine tanto che il termine di “ anni di colesterolo “ si va affermando come un indicatore del carico aterosclerotico anche ai fini della prevenzione cardiovascolare. Sono oggi disponibili efficaci farmaci per la riduzione del colesterolo LDL, sia inprevenzione primaria che secondaria, ed altri sono in via di sperimentazione conl’obiettivo di ottenere una riduzione che si protragga potenzialmente per tutta lavita. Questo approccio definito “ vaccinale “ al trattamento dell’aterosclerosi permetterebbe di ovviare alla scarsa aderenza di molti ad un trattamento prolungato. Nell’attesa che questi farmaci siano definitivamente approvati e, soprattutto, economicamente accessibili non va, comunque , dimenticato che i farmaci attualmente a disposizione sono efficaci e sicuri.

    Inquinamento dell’aria

    L’inquinamento dell’aria dovuto a polveri con un diametro aerodinamico minore di2.5 micro ( PM 2.5) ed all’inquinamento casalingo da combustibili per cucinare rappresenta il principale fattore di rischio ambientale di mortalità per malattie cardiovascolari. Nel 2021 su 8.54 milioni di morti causate dall’inquinamento dell’aria circa 4.75 milioni sono state dovute a malattie cardiovascolari. Episodi di elevato livello di inquinamento da PM 2.5 sono stati strettamente collegati con un rischio a breve termine di ospedalizzazioni per malattie cardiovascolari anche per livelli di inquinamento più bassi di quelli stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS). Anche se alcuni progressi nella riduzione della concentrazione del PM 2.5 nell’aria , a cui sono seguiti favorevoli benefici sulla salute , sono stati osservati nel Nord America ed in Europa, i livelli di PM 2.5 rimangono sopra il limite stabilito dalla linea guida dell’OMS per la qualità dell’aria per più del 90% della popolazione mondiale , inclusi noi italiani.

    Tabacco

    Il tabacco è la quinta causa di morti cardiovascolari e, nel 2021, 3 milioni di morti per malattia cardiovascolare e 7.6 milioni di morti complessivamente sono da attribuirsi all’uso del tabacco. Per ridurre tali numeri l’OMS si è posta l’obiettivo diridurre il fumo di tabacco di un terzo entro il 2025 attraverso un programma cheprevede vari interventi: monitoraggio dell’uso, protezione delle persone, offerta diaiuto, avvertimenti, rinforzo dei divieti ed aumento delle tasse. Questa ed altre strategie messe in atto in vari paesi del mondo, ivi inclusa la sensibilizzazione daparte dei medici di base ad evitare il fumo, hanno dato buoni risultati . L’utilizzo delle sigarette elettroniche è stato autorizzato dalle autorità sanitarie riconoscendoche la composizione dell’aereosol potrebbe essere meno tossica delle normali sigarette e potrebbe essere un’alternativa al tabacco. Ciò nonostante, stante l’incertezza dell’impatto di tale autorizzazione sulla salute, le stesse autorità sanitarie hanno limitato la pubblicità di tali prodotti per limitare al massimo il loro utilizzo nei giovani.

    Obesità

    L’obesità è diffusa in tutto il mondo e contribuisce direttamente alla genesi delle malattie cardiovascolari. Nel 2021 circa 2 milioni di morti per malattie cardiovascolari e 3.7 milioni di morti in generale, sono stati attribuiti all’obesità. La terapia sia medica che chirurgica dell’obesità si è molto sviluppata recentementee può offrire un valido supporto nella risoluzione di tale patologia. E’ certo, però,che a livello globale, la prevenzione ed il trattamento dell’obesità si basi su programmi che prevedano modificazioni dello stile di vita, dieta, e potenziamento dell’attività fisica. E’ fondamentale , inoltre, che tali elementi siano inseriti nella programmazione scolastica al fine di indirizzare sin dall’infanzia verso stili di vitasalutari.

    Iperglicemia

    L’iperglicemia ha causato nel 2021 circa 3 milioni di morti per malattie cardiovascolari e 5.4 milioni di morti in generale. Nuovi farmaci consentono oggi di prevenire complicazioni cardiovascolari e peggioramento delle malattie renali nei pazienti diabetici, così come sistemi di monitoraggio continuo della glicemia permettono di ridurre le escursioni glicemiche e migliorare la precisione del controllo glicemico. E’ fondamentale , però, non solo garantire a chi è diabetico unaterapia basata sull’evidenza ma, soprattutto, fare ogni sforzo per identificare quella larga parte di popolazione con diabete non ancora diagnosticato presente nei paesi con basso reddito.

    Disfunzione renale

    Nel 2021 1.87 milioni di morti cardiovascolari e 3.47 milioni di morti in generale sono state attribuite ad una ridotta funzione renale. La malattia cardiovascolare è la più frequente causa di morte anche nella larga parte di pazienti nei primi stadi dell’insufficienza renale cronica. Nuovi farmaci , oggi, a disposizione si sono dimostrati in grado di rallentare la progressione della malattia renale ed allo stesso tempo ridurre gli eventi cardiovascolari nei pazienti nefropatici. Proprio per permettere un tempestivo inizio di strategie di riduzione del rischio è importante che vengano svolti a livello di popolazione accertamenti per una precoce diagnosi di malattia renale.

    Piombo

    L’esposizione al piombo rimane una silente ma importante causa di mortalità cardiovascolare e danno alla salute. Il piombo è un misconosciuto fattoreambientale correlato ad ipertensione ,ictus, coronaropatia, arteriopatia perifericaed altre malattie cardiovascolari . Nel 2021 si calcola che 1.57 milioni di morticardiovascolari e 1.73 milioni in generale siano stati dovuti al piombo capace diprovocare danni anche a bassi livelli ematici.

    Scarsa attività fisica

    Una scarsa attività fisica rappresenta un importante pericolo per la salutecardiovascolare. Nel 2021 circa 400 mila morti cardiovascolari e 686 mila morti complessivamente sono state attribuite ad una inadeguata attività fisica. La stessa OMS ha promosso varie iniziative per incrementare l’attività fisica , facilitandola anche attraverso cambiamenti strutturali ed ambientali . In alcuni paesi quali la Colombia si è visto che la creazione di piste ciclabili e la temporanea chiusura al traffico ha determinato un incremento dell’attività fisica.

    Abuso di alcol

    Vi è chiara evidenza di una riduzione dell’aspettativa di vita con un uso eccessivo di alcol soprattutto se il consumo di alcol supera i 100 grammi settimanali. Nel 2021 407 mila morti cardiovascolari e 1.8 milioni di morti in generale sono state causate dall’abuso di alcol.

    E’ evidente l’importanza di questi dati ai fini di una corretta programmazione sanitaria finalizzata non solo alla ricerca ed al trattamento delle varie malattie ma anche ad una tempestiva prevenzione che consenta di ridurre il loro sviluppo.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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