SUCCEDE ANCHE QUESTO Regionali, un seggio chiamato desiderio. Per sei candidati
GIAMPIERO ROMITI
Piatto ricco mi ci ficco. È così che si dice, vero? E visto il gran numero di candidati nostrani (i politologi sostengono sia stato battuto ogni record !) presenti nella kermesse regionale che prenderà il via tra poco meno di un mese, la conquista di uno scranno della Pisana deve avere sprigionato una forza attrattiva assolutamente irresistibile. Sono difatti sei i competitors che non nascondono la propria ambizione di rappresentare alla grande Civitavecchia in un contesto di elevato spessore quale appunto il Consiglio Regionale. Di chi si tratta ? Ormai lo sanno anche i sassi: non hanno bisogno di larga presentazione, ma non manca qualche piacevolissima sorpresa. Da sottolineare, tuttavia, che la maggior parte degli aspiranti al Paradiso della Pisana (ben quattro!) si trovano alla prima esperienza di una competizione così impegnativa. MARIETTA TIDEI, per iniziare, sa benissimo cosa si prova nella lunghissima fase di avvicinamento al giorno fatidico della scheda nell’urna, ma non trema al pensiero di dover affrontare un impegno seppur difficile : punta con decisione alla conferma dopo aver trascorso un’intera legislatura sotto i riflettori che hanno non poco illuminato il suo ruolo di: A) presidente della XI Commissione (sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato , industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione); B) componente di VII, VIII commissione (rispettivamente sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare; agricoltura, ambiente) e della Giunta per il regolamento. Punta di diamante di Italia Viva, la Tidei sostiene il candidato presidente del Pd Alessio D’Amato.
A farle compagnia in qualità di esperto di “votazione Pisaniana” è ROBERTO D’OTTAVIO (Forza Italia) che si tuffa (sa bene come comportarsi anche grazie ai suoi trascorsi di presidente della società rosso celeste di pallanuoto…) nel mare magnum di questa sfida sorretto dalla ferrea determinazione di dimenticare la precedente deludente prova conclusasi con una bocciatura e di poter stavolta centrare l’obiettivo della consacrazione di titolare di uno dei seggi “azzurri”. Nell’ambiente berlusconiano D’‘Ottavio viene accreditato di ottime chances di successo e comunque non va dimenticato che se così non fosse gli rimarrebbe sempre il non trascurabile Assessorato ai Lavori Pubblici di questo Comune: insomma masticherebbe amaro senza però venir sfiorato dall’idea di tagliarsi le vene.
Dai “veterani” agli esordienti il passo è breve e iniziamo con EMANUELA DI PAOLO. Che, buttata fuori dai piani alti di Palazzo del Pincio riservati agli assessori con un intervento ingiustificabilmente draconiano, è stata scelta per rappresentare la Lega ed il suo percorso merita di essere seguito perché dotata di indubbie capacità che potrebbero spianarle la strada di una tanto inaspettata quanto sensazionale promozione.
Segue il pentastellato VINCENZO D’ANTO’, il quale raccoglie il testimone di Porrello e mira al bersaglio grosso dell’investitura con il fermo proposito di puntare sulla politica ambientale di cui soprattutto ha bisogno la città di Civitavecchia, che si batte disperatamente da oltre settanta anni per uscire dalla morsa del mortifero inquinamento atmosferico.
Ma la novità delle novità, peraltro piacevolissima e interessante dato il suo l’elevato livello etico-culturale, ha un nome e cognome: NICOLA GUZZONE. Dirigente scolastico dell’Itis Marconi, fa parte della lista “Polo Progressista” che spalleggia la candidata del M5S alla presidenza, Donatella Bianchi. Aderente al Movimento “Coordinamento 2050” (che ha tra i suoi rappresentanti di spicco l’ambientalista Ismaele De Crescenzo e l’ex segretario del Pd Stefano Giannini), Guzzone si è presentato con un mantra che merita profonda riflessione: “Ho accettato di partecipare a questa tornata elettorale perché ritengo che la nostra generazione non abbia prodotto granchè”. Come dire: è arrivato il momento di battersi per un futuro migliore rispetto ad un passato e un presente grigi come i fumi killer di ciminiere e tubi di scappamento.
E infine EMANUELA MARI folgorata sulla via della Meloni dopo una lunghissima luna di miele con il presidentissimo Berlusconi e clamorosamente accasatasi in Fratelli d’Italia dopo avere sfiorato, in quota FI, il colpaccio della conquista del prestigioso scranno di Palazzo Madama. Così dopo essere stata una corista di prima fila impegnata a deliziare con il celeberrimo “Meno male che Silvio c’è”, veloce come un lampo abbagliante si trova adesso a gorgheggiare deliziosamente “Meno male che Giorgia c’è”: standing ovation, è il bello (sic !) della politica. Buon tutto a tutti.
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