Elezioni Agraria, il comitato Usi civici: ”Prosegue la telenovela”
CIVITAVECCHIA – “Ci eravamo illusi che l’illegittimo presidente facente funzioni Damiria Delmirani avesse finalmente messo fine ad una farsa ormai scaduta nel grottesco con l’indizione delle elezioni del 12 e 13 marzo”. Elezioni inizialmente previste “per metà gennaio salvo poi, sotto suggerimento, rinviarle ancora con la stucchevole motivazione che, avendo inviato ai soci le lettere per il pagamento delle quote arretrate con improrogabile scadenza il 27 gennaio ( ulteriormente prorogata al 10 febbraio), sarebbe stato necessario stilare successivamente le liste elettorali. Ma perché inviare le lettere proprio a ridosso della scadenza elettorale e non prima? Ovvio, per motivare il rinvio”. È questa la lettura che il Comitato Usi civici fa di quella che definisce una vera e propria telenovela, legata alle elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione dell’Università Agraria di Civitavecchia.
“Da tempo era chiaro anche ai più sprovveduti che i continui rinvii erano dovuti alla volontà di aspettare il ritorno dell’interdetto presidente De Paolis – spiegano – ora però con la delibera di Comitato Esecutivo n° 3 del 10 febbraio si nomina una commissione per la predisposizione dei regolamenti elettorali. Si tratta in realtà di una seconda commissione dato che la prima era stata nominata, a ridosso della scadenza del mandato, nel lontano aprile 2020 ed aveva motivato il primo della sequela di rinvii. La prima commissione tra l’altro doveva terminare il lavoro in 120 giorni e invece dopo quasi tre anni se ne nomina una seconda proprio a ridosso delle elezioni del 13 marzo. Inoltre nel 2022, quando sembrava che le elezioni si dovessero tenere in ottobre, era stato scritto nella delibera di Comitato esecutivo numero 76 che il regolamento elettorale non serviva: questa gestione è un vero caos”.
Il Comitato si chiede quindi come mai e quale sia il reale motivo per non andare ad elezioni, “ostinandosi a rinviare evitando il civile e democratico parere degli elettori. In base a quale legge non consentono un avvicendamento gestionale previsto in ogni ambito sia privato che pubblico? – si chiedono ancora – cosa ha spinto questi decaduti amministratori ad impedire ai cittadini di iscriversi andando contro i principi dell’associazione? Alcune risposte saremmo già in grado di darle ma solo il tempo smaschererà le reali intenzioni di questo sparuto gruppo di amministratori. Certo ora lo scudo protettivo dell’Agraria, eretto in Regione Lazio con il beneplacito dell’amministrazione Zingaretti, è terminato. Vedremo presto come si comporterà la nuova giunta alla quale chiediamo di non girarsi dall’altra parte lasciando soli cittadini e soci dell’ Università agraria di Civitavecchia. Stessa richiesta la rivolgiamo al Presidente del Tribunale di Civitavecchia, presso il quale sono state depositate istanze in tal senso, secondo le norma del codice civile, affinché – hanno concluso dal comitato – ponga finalmente la dovuta attenzione alle dolenze di soci e cittadini che chiedono soltanto l’applicazione della legge ed il ripristino di legalità e democrazia”.