A Palazzo Ferrajoli la VII edizione del premio Anita Ekberg 7^ edizione del “Premio Anita Ekberg” riconoscimento e difesa della dignità del lavoro artistico
Se esistono, quali sono i parametri di eccellenza per le multiformi espressioni dalla creatività umana? La questione non è di facile risoluzione ma è certo che la proliferazione del “mito” sia sintomo altamente correlato alla fenomenologia della qualità.
I primi a comprenderne l’importanza sono stati i greci che del mito hanno fatto una celebrazione a oltranza.
In questa grammatica del mito l’Italia contemporanea può vantare altitudini assolute: Coppi, Bartali, Gigi Riva, la Ferrari e, naturalmente, il cinema.
“L’alba del terzo millennio”, associazione ideata e animata da Sara Iannone ha scelto proprio la via del mito per celebrare questo punto esclamativo dell’eccellenza italiana e non è per caso che l’icona rappresentativa selezionata per il tributo di Roma al nostro cinema sia la lussureggiante Anita Ekberg, fatta rivivere alla sua massima temperatura fotografica.
L’evento, andato in scena la serata di giovedì 16 febbraio è una joint venture fra l’associazione “l’Alba del terzo millennio” e i club Rotary Roma Aniene e del nord ovest, ambientata in quella nicchia dell’ecologia storico-artistica romana che è Palazzo Ferrajoli.
La serata è passata attraverso due tematiche di riferimento e una narrazione.
La prima tematica è stata in realtà un pronunciamento politico, diretto alla tutela e valorizzazione del numeroso personale precario che quotidianamente concorre al buon andamento dell’industria cinematografica italiana.
La seconda, dall’eccitante aroma estetico, ha ingaggiato la creatività delle invitate e degli invitati chiamati a ispirare il proprio look ai personaggi del melodramma italiano; tema insaporito dal critico Vittorio Maria De Bonis con una gustosa dissertazione su “Vissi d’Arte. Vissi d’Amore. Passione e Melodramma sul Grande Schermo”.
Il risultato è stato un gioioso e talvolta misterico pubblico “en travesti” che ha cessato di fare il pubblico per prendersi il ruolo di co-protagonista dell’evento.
Tra i presenti Maria Monsé e Salvatore Paravia, Daniela Poggi, Nicole Moscariello, Giulietta Revel, la nobildonna Bianca Maria Caringi Lucibelli, il marchese Giuseppe Ferrajoli, gli stilisti Eleonora Altamore e Luigi Bruno, l’hair stylist Sergio Tirletti, ammirato anche per il suo intrigante costume da “Fantôme de l’Opéra” insieme alla sua Christine Anna Maria Stefanini e il presidente del Rotary Roma nord ovest Marco Marotta.
La narrazione, sapientemente scandita da Sara Iannone, si è dipanata lungo i tempi dell’accoglienza, della premiazione per meriti professionali, della cena placée, della sfilata (anche questa seguita da premiazione) delle migliori interpretazioni in costume e della riffa solidale.
Tra i premiati per meriti professionali la grande attrice Milena Vukotic, il comico Andrea Roncato, nell’inedita versione di filosofo e testimone di vita, il bravissimo Massimo Bonetti, l’attore, scrittore e pittore Vincenzo Bocciarelli, il magnetico Kaspar Capparoni, l’attore, sceneggiatore e regista Stefano Calvagna, il soprano Arianna Morelli e Paolo Rossi Pisu, figlio dell’indimenticato e indimenticabile Raffaele.
Tra le giovani promesse l’attore Mattia Garaci, il giovane “Valerio” del cult-movie “Padrenostro” e Jacopo Olmo Antinori, già diretto da Bernardo Bertolucci e dai fratelli Taviani.
Tra i riconoscimenti andati ai premiati anche i seduttivi bassorilievi usciti dal laboratorio artistico del maestro Tonino Maurizi, ispirati alla mitologia di Anita Ekberg e offerti da Banca Generali Private Wealth Management.
Milena Vukotic e Arianna Morelli hanno ricevuto anche gioielli realizzati dalla creativa Fina Scigliano.
Non soltanto un intermezzo: la cena placée, punteggiata dalle performance del tenore Augusto Celsi, ha completato il flusso emotivo con i piatti preparati con perizia sartoriale dagli chef di Patrizia Cini.
Ma la serata aveva in serbo ulteriori sorprese perché nel frattempo un’accorta giuria pedinava in incognito gli ospiti in costume registrando le mise e le interpretazioni migliori.
Quando Sara Iannone ha invitato gli ospiti a sfilare nel salone maggiore di Palazzo Ferrajoli tutti hanno potuto esercitarsi nell’esegesi dei personaggi e delle interpretazioni migliori. Eleonora Altamore è risultata vincitrice per il costume più originale di Madama Butterfly; Laura Nuccetelli e Alessandro D’Orazio hanno vinto il premio per la migliore interpretazione di Violetta e Alfredo della Traviata. A Sergio Tirletti è andato il premio per la migliore resa scenica del Fantasma dell’Opera.
La serata è stata degnamente conclusa dalla suspence per la riffa solidale.








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