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«Imu e Tasi, nessuna confusione dal Comune»

«Imu e Tasi, nessuna confusione dal Comune»

MONTEFIASCONE – «A seguito degli avvisi di accertamento in merito a Imu e Tasi relative all’anno 2018, gestiti da una società esterna al comune e recapitati ai cittadini in questi giorni, l’amministrazione comunale di Montefiascone vuole ...

MONTEFIASCONE – «A seguito degli avvisi di accertamento in merito a Imu e Tasi relative all’anno 2018, gestiti da una società esterna al comune e recapitati ai cittadini in questi giorni, l’amministrazione comunale di Montefiascone vuole chiarire alcuni punti essenziali, sempre nell’ottica della trasparenza amministrativa e, soprattutto, nel rispetto del diritto di informazione della cittadinanza». I chiarimenti arrivano dall’amministrazione comunale. «Va anzitutto precisato che non vi è alcuna confusione, come sostiene qualcuno, da parte dell’amministrazione. Gli avvisi di accertamento sono stati recapitati a seguito di uno scrupoloso ed accurato controllo da parte degli uffici preposti, seguendo l’applicazione delle norme nazionali vigenti in materia». L’amministrazione «può pertanto dichiarare che ad oggi, ed in poco più di una settimana, risultano incassati 16mila euro, oltre a 40mila su cui è stata chiesta l’autorizzazione al pagamento rateizzato e circa una trentina di richieste di rettifiche/annullamenti in autotutela, a fronte di oltre mille avvisi spediti. A tal proposito si ricorda che l’Imu è una tassa posta dallo Stato su tutte le proprietà. La regola è il pagamento, con unica eccezione dei casi così detti esclusi, ossia con particolare riferimento alla “impropriamente” detta “Prima casa”. Il termine “impropriamente” viene espressamente utilizzato in quanto la norma parla di “casa di residenza” o casa non di residenza: nel primo caso è prevista l’esenzione, nel secondo, il pagamento dell’Imu ad aliquota non agevolata. Inoltre, la norma stabilisce che si può concretizzare l’ipotesi di esenzione solo nel momento in cui la residenza viene effettivamente trasferita nell’immobile acquistato». «A seguito di un attento esame da parte degli uffici comunali preposti – prosegue la nota -, si può affermare che molti degli accertamenti emessi riguardano questa casistica e sono giuridicamente corretti. Altri accertamenti riguardano invece il versamento effettuato dai contribuenti su rendite catastali degli immobili che sono stati riaccatastati a seguito di fusioni o di lavori di ristrutturazione e che, per effetto del nuovo inserimento in Catasto, hanno subito una variazione di rendita, senza che ne sia seguito il consequenziale adeguamento del versamento dell’imposta. Inoltre, altra ipotesi riscontrata è quella che riguarda i versamenti effettuati in ritardo. A tal proposito va chiarito che la norma prevede il pagamento entro i termini di legge e Il ritardo, anche di un solo giorno, obbliga a sanzionare il contribuente del 30% . In ultimo, altro capitolo importante riguarda le aree fabbricabili, che, giuridicamente, sono assoggettate al pagamento del tributo non appena inserite nel Piano Regolatore, dal momento della sua adozione. In linea generale, e per tutte le casistiche sopra citate, si ricorda che il pagamento degli accertamenti deve essere effettuato entro 60 giorni dal ricevimento degli stessi. Decorso detto termine, ai sensi della L. 160/2019, il versamento dovrà essere effettuato con una maggiorazione del 3%, se interverrà entro i successivi 30 giorni o del 6% se effettuato dopo il il 90esimo giorno. Quanto appena specificato rientra nella norma statale, alla cui osservanza il comune non può sottrarsi; le stesse norme nazionali non prevedono la facoltà di applicare la sanzione in caso di tardivo versamento, bensì obbligano l’Ente alla loro pedissequa applicazione. Tale procedimento vale sia per l’Imu sia per la Tari, chiarendo che anche in quest’ultimo caso il versamento effettuato con quattro mesi di ritardo, come sempre più frequentemente sta accadendo, sarà sanzionato. L’amministrazione comunale torna pertanto a ribadire la sua totale trasparenza e attenzione nell’esaminare gli avvisi di accertamento in merito a Imu e Tasi relative all’anno 2018». «È chiaro che chi sostiene il contrario – conclude la nota del Comune – parte da una mancata conoscenza dei dati. Un atteggiamento alquanto discutibile dal momento in cui determinate affermazioni finiscono soltanto per generare e alimentare confusione e rabbia tra i cittadini».

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