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«IA al posto dei docenti, impossibile l’empatia è insostituibile»

«IA al posto dei docenti, impossibile l’empatia è insostituibile»

LADISPOLI - L'intelligenza artificiale potrebbe andare a soppiantare 300milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Questa la previsione fatta da Goldman Sachs nelle settimane scorse. E tra i lavori a rischio occupazione, quelli citati, oltre ai ...

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LADISPOLI – L’intelligenza artificiale potrebbe andare a soppiantare 300milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Questa la previsione fatta da Goldman Sachs nelle settimane scorse. E tra i lavori a rischio occupazione, quelli citati, oltre ai cassieri ci potrebbero essere anche scrittori e professori, soprattutto quelli di scienze umanistiche. Questo recitava in sostanza un articolo di qualche giorno fa pubblicato su quotiano.net. Una “profezia” lanciata anche da Bill Gates, anche se in questo caso il multimiliardario, ha parlato solo di un supporto. «La possibilità che l’intelligenza artificiale vada a sostituire gli insegnamenti è praticamente pari a zero», ha commentato a caldo il dirigente scolastico, Riccardo Agresti intervenuto nei giorni scorsi a News&Coffee. «Per quanti progressi si siano fatti in termini di intelligenza artificiale – ed è un errore non prenderla in considerazione per farla apprendere ai ragazzi – l’empatia che un insegnante ha con i ragazzi è insostituibile». Il dirigente scolastico della Corrado Melone di Ladispoli e della Don Milani di Valcanneto si lascia andare poi in una “battuta”: «Quando anche le macchine saranno in grado di empatizzare ci sarà la rivoluzione. Scherzi a parte, il problema della IA è proprio l’incapacità di capire l’ironia». Insomma: provare emozioni, capire i propri studenti, i loro stati di animo, le difficoltà del momento, non solo dal punto di vista scolastico ma anche familiare, emozionale, di relazioni sociali con gli altri, sono tutti tasselli importanti e fondamentali del docente chiamato a svolgere un compito molto delicato: formare la mente di un piccolo uomo, o di una piccola donna che domani si troveranno immersi nel mondo reale. E di questo il preside è certo: «La passione che molti docenti provano per questo lavoro – ha rimarcato – è insostituibile».

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