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Ecco il primo festival di educazione emotiva

Ecco il primo festival di educazione emotiva

Una tre giorni da domani a sabato, Ulisse Mariani: «L’obiettivo è rendere la città centro di riferimento nazionale»

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Viterbo centro dell’educazione emotiva. È in programma per i prossimi 25,26 e 27 maggio il primo Festival nazionale dell’educazione emotiva, con incontri, laboratori per bambini, dibattiti insieme ad esperti, psicologi, pedagogisti e ricercatori di fama nazionale e internazionale del mondo della cultura e dell’educazione.

Giovedì 25 e venerdì 26 gli appuntamenti si svolgeranno presso la Fondazione Carivit di Valle Faul, mentre sabato 27 si sposteranno la mattina nei giardinetti di Piazza del Comune e il pomeriggio all’interno della Sala Regia.

«Questo progetto è motivo di vero orgoglio per l’amministrazione – ha affermato la sindaca di Viterbo Chiara Frontini – Siamo partiti a febbraio con la sottoscrizione della prima rete nazionale scuole dell’empatia a Viterbo, che con il passare dei mesi si è ampliata andando a comprendere sempre più istituti. L’importanza dell’iniziativa risiede nell’idea di sviluppo, futuro, nuove generazioni, cultura delle emozioni come fattore di prevenzione primaria del disagio giovanile ad essa legati».

Presenti anche Alfonso Antoniozzi, assessore alla cultura e all’educazione, insieme a Rosanna Giliberto, consigliera comunale delegata all’educazione e ai rapporti con le scuole, Francesca Pietrangeli, consigliera comunale delegata alle nuove generazioni, e il consigliere Giancarlo Martinengo.

«Sono sicura che da Viterbo partirà un percorso veramente virtuoso», ha dichiarato Giliberto in merito alla partenza del Festival.

La consigliera ha poi ricordato che proprio dalla città dei papi è partito l’iter che ha portato alla promulgazione della legge per istituire l’ora di alfabetizzazione emotiva nelle scuole, una norma ispirata dal lavoro di Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli, psicologi e psicoterapeuti della School empathy Project.

«Anni fa abbiamo iniziato a chiederci come poter aiutare i giovanissimi che vivevano difficoltà legate all’uso di sostanze o bullismo. – ha spiegato Mariani – Da qui l’idea di un nuovo format educativo: la didattica delle emozioni. Grazie ad essa abbiamo sperimentato dei notevoli miglioramenti: riduzione del cortisolo, miglior concentrazione e profitto scolastico, riduzione del fenomeno del bullismo tendente allo zero e addirittura un rafforzamento del sistema immunitario degli studenti».

«Abbiamo condiviso questa grande scoperta con la comunità scientifica e proprio da qui è partito il percorso per la legge dell’11 gennaio 2022. L’obiettivo è quello di rendere Viterbo il centro nazionale di riferimento sull’educazione emotiva e costruire una grande rete nazionale di scuole – ha proseguito – l’empatia è infatti l’unico vaccino contro la violenza e il disadattamento, che può salvare le nuove generazioni».


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