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Glamping, Giardina si dimette

Glamping, Giardina si dimette

«Sono convinto che metterebbe a serio rischio i già estremamente delicati equilibri della palude»

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CERVETERI – La realizzazione del glamping nei pressi della Palude di Torre Flavia “rompe” gli equilibri all’interno della maggioranza. Si dimette il delegato alle aree protette Roberto Giardina. Alla base della decisione proprio il progetto approvato dalla giunta etrusca che prevede, almeno nel disegno originario, prefabbricati, spazi per camper e tende, almeno 82 bungalow con capienza di oltre 300 persone, 70 piazzole di sosta camper con circa 280 unità ma anche due piscine, di cui una al coperto e altro ancora.
«Fin dall’inizio ho manifestato, in riunione dei segretari politici di maggioranza, il mio dissenso a questo progetto in quanto sono convinto che metterebbe a serio rischio i già estremamente delicati equilibri della palude», ha detto Giardina spiegando i motivi che lo hanno portato a rimettere la delega nelle mani del sindaco Gubetti. «In quella circostanza mi sono astenuto dalla votazione alla quale hanno votato positivamente i componenti dei principali partiti che sostengono questa consiliatura. Ho poi posto le mie obiezioni per scritto cercando di spiegare come la salvaguardia della palude necessiti di spazi di ampio respiro in tutto il comprensorio che la circonda. L’Oasi è un organismo vivente che non può essere compresso dentro i suoi confini. Circoscriverla in questo modo con il rischio dell’erosione dal mare, lo sciagurato progetto di edificazione nel territorio di Ladispoli e il progetto del camping nel comune di Cerveteri, la condannerebbe in poco tempo all’estinzione. Non ricevendo alcuna risposta a questa mia ho manifestato verbalmente l’intenzione di dimettermi ricevendo da Lei la proposta di trovare delle soluzioni alternative. È seguito così un colloquio, molto cordiale nella forma, ma dal quale purtroppo non è emersa la possibilità di spostare questo progetto in un’altra area. Sono così giunto alla conclusione, dopo essermi consultato con il mio circolo di Europa Verde, che non esista più la possibilità di mantenere una delega che si contraddice nei termini. Quali garanzia di tutela e di gestione di Aree protette posso offrire alla cittadinanza se sono connivente con una scelta che considero estremamente dannosa per la stessa Area? Ritengo quindi più onesto verso me stesso e verso i tanti cittadini, che in questo momento si stanno mobilitando per la difesa della palude, rimettere le mie dimissioni e continuare ad impegnarmi per la tutela dell’Oasi indossando le vesti del comune cittadino e portando il mio contributo laddove credo sia veramente utile».

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