La Torretta venduta a trattativa privata: i dubbi del comitato
SANTA MARINELLA – “Quello che il “Comitato 2 ottobre” aveva denunciato con un comunicato il 5 luglio, sembra essersi puntualmente avverato. Il casale denominato La Torretta è stato dunque alienato? Nessuno ha risposto alle domande di chiarimento da noi rivolte a tutti gli enti preposti alla tutela del Monumento Naturale di Pyrgi”. A parlare è il direttivo del Comitato che si chiede se sia stato veramente venduto il sito, sede di una azienda agricola. “Dopo appena 4 anni dalla sua istituzione – continua la nota – la Regione, in accordo con il Comune, ha svenduto l’azienda agricola ed il casale a trattativa privata ad un prezzo irrisorio, si dice 280mila euro, senza bando, in un’area protetta, tra le più prestigiose della costa nord di Roma. Incredibile che ora non intervenga la Procura della Repubblica per capire se si poteva vendere a trattativa privata e senza bando un bene del genere e se ci sono connessioni o conflitti di interessi tra la società acquirente e l’amministrazione. Anche la Corte dei Conti andrebbe interpellata, visto che a quel prezzo chiunque avrebbe potuto acquisire l’area, anche il Comune o i cittadini con una raccolta fondi. L’assessorato all’Ambiente e la Direzione Ambiente della Regione Lazio hanno dimostrato con tale scelta la loro incapacità di tutela ambientale ed il loro pressappochismo in materia di Monumenti Naturali. In nessun atto dell’iter compiuto tra Regione Lazio e Comune di Santa Marinella sul protocollo d’intesa per la gestione della località “Sabbie nere”, si fa presente il Decreto Presidenziale istitutivo dell’area protetta, ed ora è chiaro il perché. Vista l’inadempienza sull’approvazione del regolamento del Monumento Naturale di Pyrgi, che come Comitato chiediamo da quattro anni, dobbiamo forse aspettarci che tutta l’area agricola diventi una Spa con piscina e concessione della spiaggia? Rammentiamo che già il parcheggio avrebbe dovuto essere collocato all’interno del Monumento ma in prossimità dell’ingresso sull’Aurelia, per evitare il traffico automobilistico in area protetta. Secondariamente abbiamo chiesto più volte che il varco d’ingresso dal castello fosse autorizzato dalla Soprintendenza, utilizzando quindi il parcheggio presente”. “Non ci sono parole per commentare quanto avviene sul nostro territorio – conclude la nota – dove la legge che istituisce il Monumento Naturale viene ignorata e rimossa non solo da soggetti privati, che perseguono il loro interesse particolare, ma dalle stesse istituzioni, che dei beni comuni se ne infischiano altamente”.