Pubblicato il

Cordoglio per la scomparsa di don Remo

Cordoglio per la scomparsa di don Remo

Romoli: «Un punto di riferimento importante e un caro amico»

GALLESE – Profondo cordoglio nella comunità per la morte di don Remo Giardini.

Il parroco, assistente diocesano Unitalsi, era ben voluto da tutti e molto conosciuto. Da tempo, lottava contro una malattia grave e qualche tempo le sue condizioni di salute si erano ulterormente aggravate. Per Gallese è stato un fulmine a ciel sereno, nessuno si aspettava questa tragica notizia. Una cittadinanza in lutto, sbigottita e incredula per la scomparsa dell’amato prete. «Preghiamo per la sua anima al Signore – scrive straziato lo staff di Unitalsi -, perché don Remo possa entrare nella pace del suo Signore». Lunedì, alle 18, la celebrazioni di una messa in suffragio nella cattedrale del paese, oficiata dal vescovo della diocesi di Civita Castellana, Marco Salvi e il vicario don Terenzio. «Don Remo Giardini ha voluto tanto bene alla comunità di Gallese – rcorda Edoardo Ciocchetti, consigliere comunale -. Ha fatto tanto fino all’ultimo. Rimarrà per sempre nei nostri cuori». Era stato ordinato sacerdote il 3 luglio 1977 e dal 1986 era parroco della concattedrale di Santa Maria Assunta. Per quasi quarant’anni ha insegnato religione nelle scuole superiori e medie, e per un periodo è stato parroco di Sassacci, frazione di Civita Castellana.

Attualmente ricopriva l’incarico di delegato per il tempo libero, sport e turismo per conto del vescovo Marco Salvi. Era inoltre cappellano della locale confraternita di San Famiano e custode del santuario del santo patrono di Gallese. Nemerosi i messaggi di cordoglio per la scomparsa del parroco. «Ho appreso nelle scorse ore dell’improvvisa scomparsa di don Remo Giardini, parroco della concattedrale di Gallese. Sin da ragazzo ho avuto modo di frequentare la comunità di Gallese, soprattutto in occasione delle festività patronali, e di apprezzare le qualità umane e pastorali di don Remo. Carattere forte, schietto nelle sue valutazioni e determinato nel suo agire, insegnante di scuola, sacerdote attento e zelante, ha sempre anteposto il bene della sua comunità parrocchiale a qualsiasi cosa». Così il presidente della Provincia Alessandro Romoli. «A lui -aggiunge – si devono il recupero della chiesa di Santa Maria Assunta, la manutenzione straordinaria della Chiesa di San Famiano e la valorizzazione di gran parte dell’imponente patrimonio storico religioso di Gallese.Importante il lavoro verso i cammini religiosi e di fede: la via Amerina e la via della Luce, entrambe legate anche a Gallese. San Famiano, patrono della comunità e pellegrino, è stato la guida che ha ispirato l’agire quotidiano di Don Remo in favore dei pellegrini, dell’accoglienza, della ricerca di una giusta dimensione che potesse contemperare l’aspetto religioso preminente a quelli storici, turistici e ricettivi. Don Remo ha poi sempre stimolato le amministrazioni pubbliche a concentrare la propria attenzione verso le grandi opportunità che i percorsi di fede avrebbero generato per questi nostri territori». «Ci siamo sentiti l’ultima volta il 12 agosto – ricorda Romoli – Pochi giorni prima infatti, l’8 dello stesso mese, io avevo partecipato alla festa di San Famiano, come consuetudine ventennale vuole, ed ho inviato a Don Remo le foto della celebrazione eucaristica e processione. Don Remo mi ha risposto ringraziandomi della foto e rassicurandomi sulla sua condizione fisica. Poi ha aggiunto: “Vale la pena essere devoti a san Famiano, grazie e buon lavoro”. Ora la Chiesa perde un sacerdote impegnato, Gallese perde un riferimento importante e io perdo un caro amico che sono certo starà già contemplando quel Dio che con dedizione e amore ha servito su questa terra», conclude il presidente della Provincia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

ULTIME NEWS