Sessualità repressa nei disabili, riflessioni a Santa Marinella
S. MARINELLA – Nasce da una delle tante serate di successo della rassegna “Un’estate solidale”, una proposta dell’assessore alle politiche sociali Pierluigi D’Emilio, che ha tenuto un evento al Parco Martiri delle Foibe, dove si è parlato di un tema, destinato a far discutere e a scuotere gli animi probabilmente a dividere l’opinione pubblica, ma soprattutto a richiamare la politica alle sue responsabilità. L’altra sera, infatti, si è parlato di sessualità repressa, una battaglia per la dignità dell’essere umano, in particolare del divieto ai disabili di avere una vita sessuale. Pierluigi D’Emilio non nuovo a certe battaglie, sa bene che questa sembra essere proprio una delle più difficili. “Una battaglia che non mi spaventa – afferma D’Emilio – perché sono abituato a schierarmi al fianco delle categorie sociali più fragili. Un tema tabù, purtroppo, in alcuni stati come l’Italia, ma affrontato con senso di responsabilità in altri Paesi dell’Europa. Il discorso, seppur complesso e complicato, verte sul fatto di come questo tipo di problema sia ostacolato dalle leggi nazionali, che vedono come prostituzione la richiesta di poter dare soddisfazione delle pulsioni sessuali in quelle persone che vivono una condizione di disabilità, che non li rende diversi dagli altri esseri umani ma che li costringe a rivolgersi a quel mercato clandestino che alimenta racket e malaffare”. “Perché – dice D’Emilio- nel nostro paese non devono esserci professionisti preparati a gestire anche questo aspetto della vita di chi è diversamente abile? Perché dobbiamo continuare a nasconderci dietro un velo di ipocrisia noncuranti delle sofferenze e del disagio di queste persone? È mia intenzione proporre al mio partito, Italia Viva, un’azione in seno al Governo, per poter almeno provare a mettere in campo iniziative di civiltà che quanto meno possano mitigare il problema”. Tra i numerosi presenti alla serata, tra cui genitori di ragazzi diversamente abili, in molti hanno apprezzato e condiviso con entusiasmo questa iniziativa. Al termine dello spettacolo, alcune sere fa si è arrivati ad un dibattito spontaneo tra i presenti. “Finalmente, è stato il commento della mamma di un giovane di un ragazzo, la politica ha avuto il coraggio di sollevare un tema importante e sentito nel mondo della disabilità – conclude D’Emilio – un piccolo sasso nello stagno, ma almeno se ne è parlato e questo è già un buon inizio. Ma non ci fermeremo al cospetto degli ostacoli che sicuramente incontreremo sul nostro percorso, perché, ripeto, è una questione di civiltà e rispetto”.