Frasca, il restyling è lontano
CIVITAVECCHIA – A più di un mese e mezzo dal consiglio comunale che ha visto protagonista il presidente dell’Adsp Pino Musolino e a due mesi ormai dalle sedute alla Pucci e dal caso esploso tra l’assessore Vitali ed il consiglieri di opposizione, che erano arrivati a chiederne le dimissioni anche per i ritardi ed il silenzio attorno al progetto, non si intravede ancora la luce in fondo al tunnel per il restyling della Frasca.
Proprio durante l’audizione del numero uno dell’Authority alla Pucci, il 10 luglio scorso, l’assessore Vitali aveva confermato di aver già firmato la delibera Nulla quaestio sul progetto o sulle opere, ma il protocollo per la gestione futura è necessario».
Proprio in quella sede, così come già emerso nel consiglio comunale di fine giugno, Vitali aveva infatti sottolineato la necessità di siglare il protocollo con Arsial, Adsp e Comune di Tarquinia, a garanzia della città.
«Il progetto di riqualificazione della Frasca, un progetto importante, verrà realizzato. Ma bisogna garantire che tutto si faccia a regola d’arte – aveva infatti spiegato facendo riferimento al protocollo di gestione per il futuro dell’area ed una miglire fruizione per i cittadini – il dubbio c’è e va rimosso con un protocollo di gestione, mettendo nero su bianco chi fa cosa tra gli enti interessati; ad oggi, nel progetto, non c’è scritto, e nel caso ci fosse, va evidentemente specificato meglio».
È trascorso più di un mese da quelle dichiarazioni, a che punto è il procedimento?
«La delibera l’ho firmata da tempo – ha spiegato Vitali – e ho rimandato tutto alle commissioni competenti, così come chiesto ed avallato dal segretario generale e dal presidente del Consiglio. Una volta concluso il lavoro dovrà tornare alla Pucci per la presa d’atto».
Nessuno si sbilancia sui tempi, ma non sembrano essere poi così brevi. Le commissioni, presieduta da Pasquale Marino l’una e da Raffaele Cacciapuoti l’altra, legate ad Attività produttive e pianificazione urbanistica, non sono ancora state convocate e nessuna riunione specifica sul tema è stata calendarizzata.
È vero, le attività sono pressoché ferme al momento, ma fino a metà agosto comunque si è lavorato a Palazzo del Pincio.
Il consigliere Marino ha assicurarato che i primi giorni di settembre procederà convocando le sedute, nel corso delle quali «verificheremo la situazione attuale, chiariremo con l’Autorità di sistema portuale l’aspetto legato ai fondi e ai finanziamenti – ha spiegato – probabile che inviteremo in audizione anche l’architetto Enza Evangelista che ha curato il progetto».
Più concreto e deciso il collega Raffaele Cacciapuoti. «Il presidente del consiglio Giancarlo Frascarelli ci ha trasmesso la delibera il 3 agosto scorso – ha spiegato – ho già convocato una seduta di commissione per venerdì 25 agosto, con diversi temi all’ordine del giorno. Con l’occasione cercheremo di calendarizzare le sedute, in forma congiunta con la commissione presieduta dal consigliere Marino, per affrontare la questione». E dalle commissioni, come evidenziato dall’assessore Vitali, dovrà uscire anche il protocollo di intesa da sottoporre agli enti interessati per la gestione del sito.
Insomma, di strada da fare sembra ce ne sia ancora parecchia.
Nel frattempo le segnalazioni sullo stato della pineta, sugli scarsi controlli, sull’abbandono della parte archeologica si moltiplicano.
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