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Proseguono gli appuntamenti con “Vivi il castello di S. Severa”, rassegna promossa dalla Regione Lazio

Proseguono gli appuntamenti con “Vivi il castello di S. Severa”, rassegna promossa dalla Regione Lazio

Oggi “Scomode verità e tre storie vere”, domani Sebastiano Somma

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S. MARINELLA – “Vivi il castello di Santa Severa”, rassegna promossa dalla Regione Lazio, presenta per oggi, “Scomode verità e tre storie vere”, di Giampaolo Morelli e Gianluca Ansanelli, con la partecipazione del Maestro Sergio Colicchio. “Scomode verità e tre storie vere”, è il comedy speech attraverso cui Giampaolo Morelli si racconta al suo pubblico, un monologo irriverente, caustico, pungente e sempre maledettamente sincero. Le 101 scomode verità, infatti, altro non sono che un sunto delle nostre umane debolezze, un compendio di tutti i tic, le manie, gli slanci e le ossessioni del nostro vivere quotidiano. A volte si tratta di fulminanti considerazioni, quasi degli aforismi in grado di fotografare la realtà sotto una luce nuova o paradossale, altre volte invece le riflessioni si fanno più discorsive e articolate o magari intime e profonde: come nel caso delle tre storie personali citate nel titolo, ovvero tre aneddoti di vita vissuta che offrono al pubblico un ritratto inedito e confidenziale del noto attore. Domani, invece, con il contributo di Sebastiano Somma, è in programma sempre al castello, l’evento “Lucio incontra Lucio. Lo spettacolo s’ispira ad uno dei capitoli più belli della storia cantautorale italiana, la vita di Lucio Dalla e Lucio Battisti. “Lucio Incontra Lucio”, scritto da Liberato Santarpino e firmato alla regia da Sebastiano Somma, mette in scena un’originale lettura della vita dei due grandi cantautori italiani. Due uomini accomunati dalla stessa passione per la musica, due uomini nati a distanza di dodici ore e che oggi rappresentano un’icona tutta italiana. La regia di Sebastiano Somma ha cucito, in maniera attenta, uno spettacolo fatto di musica, suggestioni, immagini e parola, attingendo al suo amore verso i due grandi cantautori, cercando di ricostruire e consegnare al pubblico un’ora e 35 minuti di spettacolo in atto unico, raffinato ed elegante, denso di emozioni e colori, atto a ricordare ai giovani e ai meno giovani la grande arte che i due cantautori hanno prodotto e lasciato in dote a tutti noi. Ed è questa “nascita in parallelo” lo spunto dal quale Santarpino è partito, chiamando in causa, con un guizzo di fantasia, gli dei Zeus, Afrodite, Ares ed Apollo per poi riprendere il filo della storia, quella vissuta tra palco e realtà. Entrambi, con le differenze geografiche di provenienza e di stile musicale, hanno dato lustro al panorama della musica italiana introducendo elementi di assoluta innovazione nella canzone italiana. Sicuramente non sono mai stati l’uno contro l’altro, anzi, certamente si sono apprezzati sia umanamente che artisticamente. Così diversi ma uniti dalla esigenza delle sperimentazioni di nuove strutture musicali. Due musicisti che hanno rinnovato profondamente la canzone italiana, influenzando inevitabilmente tutti coloro che sono venuti dopo. Battisti lo ha fatto in modo più personale, scegliendo di non apparire sulle scene per diversi anni, evitando i concerti e formando con Mogol (autore dei testi di gran parte delle sue canzoni) un sodalizio che resterà nella storia della musica italiana. Dalla, autore estroso capace di scrivere testi eccezionali, è stato meno solitario, ha duettato con i più grandi cantanti italiani e internazionali ed ha fatto conoscere (insieme a Morandi, Guccini ed altri) la sua Bologna nel mondo, dando vita ad un filone cantautorale che oggi rivive in artisti come Cesare Cremonini e Samuele Bersani. Erano gli inizi degli anni ‘80 quando Dalla parlò a Battisti di un suo grande progetto da fare insieme: una grande tournèe e poi un disco da incidere. Battisti rifiutò l’invito, perché ormai immerso in una nuova sperimentazione musicale con quella decisione devastante di sparire dalle scene.

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