Riccardi, nipote dell’indimenticabile bomber Cordelli: «Mi piacerebbe dedicargli il mio primo gol»
Trent’anni fa era suo zio, il compianto Alessandro Cordelli, a regalare le gioie più belle ai tifosi del Cerveteri. Oggi lui, Mirko Riccardi, ha una responsabilità pesante, quella di portare avanti il nome del suo amato zio, morto due anni fa per una malattia rara.
«Quando giocava con il Cerveteri non ero nato, anche se mia madre con i suoi racconti mi ha fatto vivere delle emozioni come se ci fossi – afferma il giovane attaccante – vorrei essere come lui, non so se mi riuscirà l’impresa. Era un giocatore forte, impulsivo, segnava tanto. Ma soprattutto era una persona buona, umana e disponibile. È morto presto, troppo presto. Mi piacerebbe dedicargli il mio primo gol, se segnerò festeggerò sotto la tribuna che porta il suo nome. Indossare questa maglia è per me motivo di orgoglio, anche mia madre mi ha spinto a scegliere il Cerveteri, è ancora innamorata di questi colori».
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