CALCIO ECCELLENZA Si aspetta solo il definitivo ok per la fine anticipata del campionato Vecchia proiettata alla prossima stagione
MARCO GRANDE
Giorni interminabili che sanno di eternità ma la situazione, almeno per quanto riguarda il calcio dilettantistico, sembra delinearsi sempre più concretamente, nonostante ad oggi manchi ancora l’ufficialità: l’anno agonistico 2019-2020 si concluderà con appena venticinque giornate disputate. Discorso completamente inverso, invece, rispetto a quanto sta accadendo nella massima serie italiana, competizione in cui si dovrebbe riprendere a giocare a partire da giugno inoltrato. Ovviamente in Serie A la situazione appare molto diversa rispetto all’Eccellenza: in primo piano, infatti, sussisterebbero le condizioni per le quali si potrebbe tornare a calcare il manto erboso, con i calciatori che verrebbero nel caso continuamente sottoposti ai tamponi e con immediate decisioni drastiche che verrebbero prese qualora si verificassero dei casi di positività al Covid-19.Suddette condizioni in categorie dilettantistiche come l’Eccellenza o la Promozione, invece, sono allo stato attuale inimmaginabili ed è pertanto giusto chiudere il torneo laddove era stato interrotto il primo marzo scorso, con conseguente comunicazione delle squadre retrocesse e di quelle promosse, al fine di prepararsi alla prossima stagione, con la speranza che non si ripeta più questo scenario che ha finito non solo per compromettere lo sport, ma più in generale la vita di tutta la popolazione. I dati che riguardano nello specifico il Civitavecchia Calcio 1920, comunque, sono tutt’altro che negativi: i nerazzurri di mister Paolo Caputo, di fatto, hanno portato a casa qurantaquattro punti prima dell’emergenza, frutto di dodici vittorie, otto pareggi e di sole cinque sconfitte. Numeri particolarmente positivi sono giunti dall’attacco, in grado di totalizzare ben quarantotto goal fin qui, con la difesa che, nonostante abbia fatto bene, non è riuscita ad essere al pari della fase offensiva: la media di poco più di una rete incassata a partita, in effetti, mostra le lacune di un reparto che ha visto quasi sempre la presenza di un considerevole quantitativo di giovani i quali però, a loro volta, hanno tutto il tempo per migliorare le proprie prestazioni sportive negli anni a venire.La stagione della Vecchia era stata inoltre impreziosita dal raggiungimento della semifinale di coppa Italia, torneo in cui i laziali avevano ceduto le armi al solo Real Monterotondo Scalo, squadra che poi quel trofeo lo avrebbe vinto nel mese di gennaio.Il team del presidente Patrizio Presutti ora deve solamente iniziare a porre le basi per la ripartenza il prossimo anno e deve anche iniziare a sciogliere i nodi relativi sia al fronte acquisti che al mantenimento dei giocatori chiave: si lavora di fatto a garantire la permanenza di Samuele Cerroni in rosa e degli acquisti giunti alla corte dell’organico di Campo dell’Oro nel mese di gennaio quali Gravina e La Rosa; al contempo, tuttavia, si lavora sul fronte cessioni, con la partenza di Toscano che mai come oggi si è rivelata tanto imminente, a testimonianza di un’avventura, la sua, che è arrivata ai titoli di coda forse fin troppo presto. Pensare al futuro, dunque, al fine di dimentaicare il presente, lo stesso che a causa dell’emergenza epidemiologica ha impedito ai nerazzurri di riprendere il loro cammino stroncato agli albori dell’ultimo mese invernale. Del resto, tuttavia, è stato obiettivamente giusto cosi: la salute, come più volte è stato sottolineato, viene prima di tutto e il fischio d’inizio ha dovuto aspettare,consapevole del reale pericolo che tutta l’umanità stava e sta ad oggi correndo.Riprendere a questo punto dell’anno agonistico, tra l’altro, oltre che contribuire allo slittamento più in là del prossimo campionato avrebbe avuto ripercussioni anche sul piano psicologico: sarebbe stato come dimenticare tutto quello che era successo. Pertanto, la scelta più consapevole, che è quella verso cui il dilettantismo si sta dirigendo, è quella di mettere una grande X su questo campionato e di ripartire dall’anno zero. Per non parlare, infine, di un’eventuale ripresa senza il pubblico: giocare con i supporters, infatti, è una cosa, ma sentire le voci dei compagni risuonare sul rettangolo di gioco senza l’ausilio del pubblico, di fatto, è tutt’altra storia, nonchè una triste realtà a cui tutti difficilmente ci vorremmo abituare.