Santa Marinella. Secondo la legge Severino poteva essere candidato, ma dovrebbe essere sospeso di diritto dal Prefetto Fronti, rispunta la condanna in primo grado. A rischio il seggio in consiglio comunale
SANTA MARINELLA – Rispunta, dopo sei anni dai fatti, la vicenda che ha riguardato l’attuale consigliere comunale di maggioranza Fabrizio Fronti, che nel 2016 aveva subito una condanna in primo grado a due anni per istigazione alla corruzione, per un fatto avvenuto a Civitavecchia.
Una vicenda che è passata inosservata per due anni e che era stata rispolverata nel 2018 quando, alle elezioni comunali, il candidato sindaco Pietro Tidei aveva messo in lista lo stesso Fabrizio Fronti, che dopo una serie di osservazioni, era stato giudicato candidabile.
«E’ una storia vecchia di cui ho parlato con Fronti e con il suo avvocato due anni fa – commenta il sindaco Pietro Tidei – infatti nessuno successivamente ha fatto ricorso al Prefetto per la sua elezione. Solo ora viene riportata d’attualità questa vicenda che, come è facilmente immaginabile, è da addebitare ad un attacco politico alla nostra amministrazione. E’ successo con la consigliera Befani, è continuata con De Paolis e è stata riproposta oggi con Fabrizio Fronti».
Secondo la legge Severino, un candidato, per non incappare nella ineleggibilità, non deve aver subito una condanna definitiva superiore a due anni di reclusione o una condanna definitiva per una serie di reati, fra cui quello di cui era stato accusato Fronti. Nel 2018 la sua elezione venne convalidata perché la condanna non era, appunto, definitiva. L’articolo 11 della legge Severino, però, per una serie di reati, fra cui quelli legati alla corruzione, come l’articolo 322bis per il quale è stato condannato Fronti, prevede che “sono sospesi di diritto coloro che hanno riportato una condanna non definitiva”.
La stessa legge Severino prevede poi che “A cura della cancelleria del tribunale o della segreteria del pubblico ministero i provvedimenti giudiziari che comportano la sospensione sono comunicati al prefetto, il quale, accertata la sussistenza di una causa di sospensione, provvede a notificare il relativo provvedimento agli organi che hanno convalidato l’elezione o deliberato la nomina”.
«Di questa condanna io non sapevo niente – continua Tidei – se non che Fabrizio aveva un carico pendente e che il suo avvocato gli aveva assicurato che avrebbero fatto ricorso. In effetti poi la questione è andata avanti fino a oggi e nessuno aveva avuto nulla da ridire».
Tidei spiega, che solo il Prefetto può stabilire la decadenza di un consigliere comunale «ma fino ad ora a noi non è giunta nessuna comunicazione del Prefetto – assicura il Sindaco – quindi per me è ancora consigliere comunale».
Ovviamente le opposizioni sono in fibrillazione e in queste ore, stanno valutando le azioni da portare avanti per chiarire le vicende sia della Befani che di Fronti, ma intendono farlo in un consiglio comunale prima di procedere a un eventuale ricorso o, nel caso, di Fronti alla comunicazione al Prefetto che poi dovrebbe decidere sulla sospensione del consigliere che, come detto, opererebbe di diritto.
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